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El mojito del Murciélago, il drink Bacardì per Halloween di Davide Mitacchione

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El mojito del Murciélago

Bacardí Carta Blanca, succo di lime, sciroppo di zucca, foglie di menta, qualche goccia di Angostura bitter e un top di ginger ale. È la ricetta di El mojito del Murciélago, il cocktail di Bacardí dedicato alla festa di Halloween e firmato da Davide Mitacchione, il vincitore italiano della Bacardí Legacy Global Cocktail Competition 2018.

Si tratta di una rivisitazione del Mojito, nella quale Mitacchione, classe 1983, fondatore e bartender del Luau Tiki Bar di Bari, ha unito ad alcuni ingredienti del classico cocktail caraibico altri tipici di questa festività. Del primo gruppo fanno parte il succo di lime, Bacardí Carta Blanca e foglie di menta, che vengono miscelati a quelli del secondo, ovvero lo sciroppo di zucca, ortaggio emblema di Halloween, che infonde morbidezza e lievi sentori terrosi, e l’Angostura bitter, aromatizzata e dal colore bruno, più in linea con l’atmosfera notturna, sostituendo, infine, la soda con il ginger ale, che con il suo lieve aroma dello zenzero regala maggior freschezza al drink.

Altra particolarità del cocktail è il suo nome. Il “murciélago” è il termine che in spagnolo indica il pipistrello, animale della notte e altro protagonista di Halloween, ma anche simbolo di Bacardì. Narra infatti la leggenda che doña Amalia, moglie del fondatore Don Facundo Bacardi, avesse visto come un segno di buona fortuna la colonia di pipistrelli che occupava i locali di quella che sarebbe poi diventata la loro hacienda, data la simbologia propiziatoria dell’animale nella mitologia cubana. Da qui la scelta del bartender di chiamare così il suo drink, cogliendo due piccioni (o forse sarebbe il caso di dire due pipistrelli) con una fava: un doppio omaggio alla famiglia Bacardí e alla Notte delle lumere.

La ricetta
El Mojito del Murciélago di Davide Mitacchione

El mojito del Murciélago di Davide Mitacchione

Ingredienti:

5 cl Bacardí Carta Blanca, 2,5 cl succo di lime, 2,5 cl sciroppo di zucca, 8 foglie di menta, 2 gocce Angostura bitter, ginger ale
Preparazione:

Versare tutti gli ingredienti tranne il ginger ale in un bicchiere Collins. Pressare leggermente il tutto per far sprigionare al meglio l’aroma della menta. Aggiungere il ghiaccio, completare con il ginger ale.

Guarnizione:

rametto di menta.

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Schweppes lancia le sugar free Tonica Zero e Limone Zero

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Schweppes

Novità in casa Schweppes. Il brand di soft drink, i cui prodotti sono distribuiti in Italia da Acqua Minerale San Benedetto, porta nel mondo dei locali Tonica Zero e Limone Zero, le referenze della nuova linea prive di zuccheri aggiunti.

Le nuove referenze nascono per soddisfare una domanda sempre più orientata verso prodotti realizzati con ingredienti sani. Domanda che per il mondo del beverage analcolico si traduce nella scelta di materie prime di qualità che riducano la concentrazione di zuccheri, naturali o artificiali che siano. Il tutto senza però rinunciare al gusto. Tonica Zero e Limone Zero sono infatti realizzate, come le loro “sorelle” della linea classica, rispettivamente, con chinino e altri aromi naturali al 100% e con succo e scorza di limone, delle quali cmantengono tutte le proprietà organolettiche, con in più l’assenza di zucchero.

Ottime da gustare lisce o come ingredienti per i cocktail, sono disponibili in bottiglia di vetro da 18 cl e solo la Tonica Zero anche in formato lattina da 33 cl.

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Ron Canuto, dall’Ecuador la nuova esclusiva Mavi Drink

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Ron Canuto_Mavi Drink

Nuova esclusiva per la linea Five Senses di Mavi Drink. Ad arricchire la gamma di spirit premium importati e distribuiti in Italia dall’azienda campana è Ron Canuto Selecion Superior, prodotto in Ecuador dalla distilleria Zhumir.

Prodotto di alta qualità, questo rum è ottenuto da melasse a loro volta frutto della lavorazione di canna da zucchero coltivata ad alta quota. La materia prima proviene infatti dalle piantagioni situate a 700 metri di altezza nella valle del fiume Paute, nella provincia di Azuay, nella parte meridionale del paese, parte attraversata dalla Cordigliera delle Ande.

Prodotto in piccoli lotti, con botti e bottiglie numerate, Ron Canuto viene sottoposto a un lungo processo di invecchiamento, anch’esso ad alta quota. Il rum riposa per 7 anni in botti che in precedenza avevano contenuto bourbon, nelle cantine della distilleria che si trovano nella città di Cuenca, l’antica Tumibamba degli inca, che sorge sulle Ande, a circa 2000 metri di altezza sul livello del mare. Processo che contribuisce a delineare il profilo del distillato, rendendolo denso e asciutto, morbido con delicate note di vaniglia e piacevoli sentori di quercia e frutti di bosco.

Dal colore ambra scuro, brillante e denso, Ron Canuto (alc 40% in vol), disponibile in bottiglia da 70 cl, si caratterizza per il suo aroma equilibrato, senza eccessi di dolcezza, e il sapore raffinato e strutturato, leggermente dolce e fruttato, ma molto delicato e leggermente pungente, con un finale lungo.

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Club Med cerca barman e camerieri per i suoi resort

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Club Med

Buone notizie per chi cerca lavoro. Club Med, tra i principali operatori mondiali nel settore turistico di alta gamma, cerca personale. In vista della stagione invernale, il gruppo ha avviato una campagna di recruiting con l’obiettivo di assumere oltre 1800 professionisti, dei quali 300 italiani.

Andando più nello specifico, tra le posizioni aperte per i candidati italiani il 70% riguarda il settore hospitality, con il 20% destinato all’area food&beverage, per il quale le figure ricercate sono per il 50% barman e camerieri e per l’altro 50% personale di cucina. A questo si aggiunge un altro 10% di posti per il settore sport & leisure (sport, management, eventi, servizi per l’infanzia, salute & benessere) e un 20% di posizioni per il settore 20% sales & supports (vendite, funzioni di supporto, servizi tecnici, salute & benessere, meetings & events).

Per proporsi basta inviare la propria candidatura tramite il sito www.clubmedjobs.com. Tra i requisiti richiesti, oltre alle competenze ed esperienze per il ruolo al quale ci si candida, la conoscenza dell’inglese o del francese, essenziale per le posizioni che richiedono il contatto con gli ospiti, dal momento che ben i 2/3 della clientela Club Meb è costituita da clienti internazionali.

Per quanto riguarda le destinazioni, dei 300 italiani che saranno selezionati, il 35% sarà collocato nelle strutture presenti nel nostro paese, in particolare presso i Club Med di Cefalù (5%), in Sicilia, Pragelato (15%), in Piemonte, e Cervinia (15%), in Valle d’Aosta. Il 40%, invece, sarà assegnato ai resort situati in Francia, dove si ricercano camerieri di sala e addetti alle pulizie delle camere, mentre il restante 25% sarà impiegato in altre destinazioni.

Si tratta dunque di una grande opportunità per i professionisti del mondo bar che vogliono fare esperienza nel settore turistico-ricettivo di alta gamma, in una realtà internazionale e multiculturale. Anche ragionando in un’ottica futura. Club Med è infatti una realtà che punta molto sulla formazione e sulla crescita professionale dei suoi dipendenti. Una vera palestra di talenti, in quanto offre formazione professionale e training continui e aiuta i suoi lavoratori anche a estendere la preparazione ad altre aree di expertise, aprendo loro nuove prospettive lavorative e di carriera che possono portare, partendo da qualsiasi impiego, anche a occupare posizioni apicali.

Lo sviluppo delle competenze e la crescita professionale rappresentano dunque una priorità per il gruppo che lo scorso anno ha lanciato la piattaforma di tracking delle carriere mycareer, attraverso la quale dipendenti e candidati hanno la possibilità di essere informati sulle posizioni aperte e sulle potenziali opportunità per fare carriera.

Club Med bar Marbella
Il Bar Gourmet Lounge del resort di Marbella (Spagna) che aprirà la prossima estate

Inoltre, si tratta di una realtà in grande espansione. Dopo l’acquisizione da parte del gruppo cinese Fosun, la società ha avviato un piano di sviluppo e riqualificazione delle strutture che prevede l’inaugurazione di un nuovo resort all’anno, con grandi progetti per l’area mediterranea. Negli ultimi anni ha rinnovato i resort di Balaia, in Portogallo, Gregolimano (in Grecia) e aperto quello di Cefalù, il primo 5 Tridenti in Europa, la prossima estate sarà inaugurato il resort di Marbella, in Spagna, e nuove aperture sono in programma in Italia e Portogallo.

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I gin artigianali Sipsmith entrano nel portfoglio di OnestiGroup

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Sipsmith Gin

Arriva da Londra Sipsmith Gin, la gamma di gin che arricchisce il portfoglio di esclusive di OnestiGroup.

Prodotta da Sipsmith Independent Distillery, una piccola distilleria artigianale nata nel 2009 e ora di proprietà del colosso del beverage Beam Suntory, e la prima con un alambicco di rame sorta nella capitale inglese negli ultimi 150 anni, la gamma conta tre referenze: Sipsmith London Dry Gin (bottiglia da 70 cl), Sipsmith Sloe Gin (bottiglia da 50 cl) e Sipsmith Vjop (bottiglia da 70 cl). Tutte prodotte in piccole quantità utilizzando il tradizionale processo produttivo “one-shot” gin, che prevede la distillazione delle botaniche insieme allo spirito, mentre le erbe vengono infuse una sola volta. Le botaniche utilizzate sono 10, selezionate da varie parti del mondo e comprendono: bacche di ginepro macedone, radice di angelica belga, semi di coriandolo bulgaro, corteccia d cassia cinese, radice di iris italiana, mandorla spagnola, cannella del Madagascar, radice di liquirizia spagnola, scorza di limone e buccia di arancia di Siviglia.

Sipsmith London dry gin
Sipsmith Sloe

Pulripremiato, con oltre 30 medaglie in varie competizioni internazionali, Sipsmith London Dry Gin (alc 41,6% in vol) è un classico London dry, puro e pieno di carattere che si caratterizza per l’aroma floreale e per il gusto secco che sprigiona note dolci bilanciate da quelle del ginepro, che si prolungano in un finale secco e appena agrumato.

Sipsmith Vjop è invece un overproof (alc 57,7% in vol) dove le note di gineppro, la quantità di bacche utiizzata è tripla rispetto alla versione London Dry, sia al naso, accompagnate da note di legno di cedro e di arancia amara, sia al palato, dove invece sono accompagnate da note speziate e di cioccolato fondente, per chiudere con un finale ben equilibrato, lungo e asciutto.

Infine, Sipsmith Sloe Gin (alc. 29% in vol), che base dalla base del London dry nella quale vengono lasciate riposare per 3-4 mesi le bacche di prugnolo selvatico raccolte in autunno. Il risultato è un prodotto vellutato e di equilibrata dolcezza, con accenni di ribes nero e un morbido aroma fruttato di ciliegia.

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Italia Zuccheri lancia Nostrano, lo zucchero grezzo da barbabietola

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Zucchero Nostrano

È 100% italiano, come dice lo stesso nome, Nostrano, il nuovo zucchero grezzo di Italia Zuccheri, brand della cooperativa Coprob, importante realtà del comparto saccarifero nazionale attiva con due stabilimenti a Minerbio (Bologna) e Pontelongo (Padova).

Il nuovo prodotto che si evidenza per alcune particolarità. La prima è di essere interamente italiano, dalle materie prime alla lavorazione. La seconda riguarda proprio la materia prima: si tratta infatti di uno zucchero grezzo ottenuto da barbabietola, invece della canna da zucchero come tutti gli altri zuccheri grezzi. Peculiarità quest’ultima che non ne pregiudica le proprietà tattili e organoletiche, del tutto similei a quelle del tradizionale zucchero di canna.

Pensato per soddisfare i nuovi trend di consumo, che vede i consumatori sempre più attenti ed esigenti in merito alla qualità e origine di prodotti e materie prime, Nostrano è il frutto di un innovativo processo produttivo che l’azienda ha chiamato “lavorazione rispettosa” e che agisce attraverso l’azione combinata di pressione e temperatura. Grazie a tale processo si ottiene uno zucchero grezzo dal colore ambrato e dal gusto armonioso, che preserva tutto l’aroma del succo madre della barbabietola, ottimo sia per dolcificare le bevande sia come ingrediente per la preparazione di dolci. È disponibile nei due formati da 750 e 500 g.

 

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Da Coca-Cola la limited edition che celebra i tesori della Campania

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Coca-Cola

Coca-Cola celebra la Campania. Lo fa con una edizione speciale delle lattine (33 cl) e delle bottiglie in Pet (66 cl) di Coca-Cola e Coca-Cola Zero Zuccheri Zero Calorie che rende omaggio alle bellezze del territorio. Quattro i soggetti, scelti tra i luoghi più celebri della regione, per questa edizione limitata, prodotta tra l’altro nello stabilimento campano di Marcianise, in provincia di Caserta, e distribuita solo nella regione: Piazza Plebiscito, Maschio Angioino, Positano e i Faraglioni di Capri.

Un omaggio che vuole anche sottolineare il profondo legame tra il colosso del beverage e la terra campana. Un legame che viene da lontano. Proprio a Napoli, nel 1955, nasce infatti Fanta, una delle bevande iconiche di Coca-Cola, prodotta con succo di arance italiane, ricetta rimasta immutata da allora. E sempre in Campania, dal 1977, è attivo lo stabilimento di Marcianise di Coca-Cola Hbc Italia, il principale produttore e distributore di prodotti a marchio The Coca‑Cola Company nel nostro paese. Quello di Marcianise è l’impianto più grande del Sud Italia e con le sue quattro linee imbottiglia annualmente oltre 224.000.000 litri di bevande all’anno. Un sito che costituisce, inoltre, un’importante risorsa per lo sviluppo economico e occupazionale dell’intera regione, considerando che sono oltre 970 i posti di lavoro, diretti e indiretti, generati grazie all’attività dello stabilimento e 2.567 le persone il cui reddito dipende, parzialmente o totalmente, da Coca-Cola e che distribuisce risorse per 27 milioni di euro, corrispondenti allo 0,03% del Pil (Prodotto interno lordo) regionale.

Uno stabilimento strategico sul quale Coca-Cola Hbc Italia ha investito, negli ultimi 8 anni, oltre 32 milioni di euro in ammodernamenti e nuove tecnologie che ne hanno fatto un’eccellenza industriale anche sotto il profilo della sostenibilità ambientale.

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Gioie Of, il cofanetto con il meglio della collezione Bonollo

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Bonollo Gioe Of

Regalare un’esperienza sensoriale originale e coinvolgente, attraverso i prodotti iconici dell’universo Of. È con questo obiettivo che è nata Gioie Of di Distillerie Bonollo, il prestigioso cofanetto che custodisce tre alte espressioni della collezione di acquaviti Of della distilleria di Padova: Of Amarone Barrique, Dorange Of e Amaro Of, proposte nelle esclusive miniature da 5 cl dell’originale decanter che contraddistingue i prodotti di questa gamma.

Versatile, può essere un perfetto regalo di Natale, il cofanetto è stato pensato per offrire un percorso di conoscenza del mondo Of, un vero e proprio viaggio alla scoperta di distillati ad alto potenziale sensoriale. Of Amarone Barrique è infatti una grappa (alc 42% in vol) ottenuta dalla distillazione delle vinacce provenienti dalla pigiatura delle uve passite dalle quali viene prodotto il pregiatissimo vino Amarone della Valpolicella. Capostipite della collezione, è stata imbottigliata per la prima volta nel 1999 e si caratterizza per un’eccezionale ricchezza e vivacità aromatica e per la morbidezza e l’equilibrio regalatele dall’invecchiamento in piccole barrique di rovere francese.

Ma la Of Amarone Barrique rappresenta anche la base dalla quale sono nate le altre due creazioni Bonollo raccolte nel cofanetto. Dorange Of è infatti un liquore (alc 40% in vol) vellutato, autentico, di forte personalità e del tutto naturale, frutto dell’incontro tra la grappa e le pregiate arance di Sicilia. Così come l’Amaro Of Bonollo (70 cl) nasce da un’infusione di erbe aromatiche e balsamiche con la grappa Of Amarone Barrique. Il risultato è un amaro (alc in vol. 40%) delicato al naso, ricco ed equilibrato in bocca, dove le fresche tonalità agrumate iniziali lasciano spazio alle più tipiche note erboristiche, aromatiche e balsamiche, che evolvono facendo percepire i sentori caldi e intensi caratteristici della Grappa OF Amarone Barrique.

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Food cost e menu engineering per migliorare la gestione del tuo locale

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Passepartout Menu

Per una gestione ottimale del proprio locale è fondamentale la conoscenza e l’applicazione di due best practice organizzative: il calcolo del food cost ed il menu engineering.

Di cosa si tratta?

Con food cost (letteralmente, costo del cibo) si fa riferimento al rapporto fra il costo delle materie prime ed il prezzo stabilito per la vendita di un determinato piatto al fine di ottenere un utile. Il menu engineering (“ingegnerizzazione del menù”) si riferisce invece ad una tecnica per la costruzione del menu più efficace per promuovere la vendita dei piatti a più alto margine.

Come si applicano?

Parliamo di due discipline scientifiche che richiedono il giusto supporto tecnologico per esprimersi al meglio e garantire il successo del locale e la crescita degli affari. È quindi importante dotarsi di uno strumento in grado di supportare il gestore del locale nell’applicazione di queste due tecniche.

Menu, il gestionale di Passepartout dedicato a tutte le attività della ristorazione, propone gli strumenti perfetti per sfruttare queste due discipline nel modo giusto e soprattutto in maniera facile e veloce, direttamente dal software di gestione del locale.

Con Menu è possibile stabilire, per ogni articolo il ricavo al netto dell’IVA, il costo medio ponderato con il margine, l’incidenza in percentuale del food cost sul prezzo di vendita ed il costo totale presunto (3,2 volte il food cost). Il gestionale permette inoltre di suddividere i piatti in categorie tramite cui definire quali sono le proposte con valori più alti sia per popolarità sia per margine di profitto, quali i piatti più popolari ma con margini bassi o, al contrario, poco popolari ma con una buona contribuzione ed infine le proposte impopolari e di basso profitto. Grazie a tutte queste informazioni la costruzione del menu risulterà facile e veloce ma soprattutto molto più proficua.

Passepartout s.p.a.
World Trade Center
Via Consiglio dei Sessanta, 99 – 47891 Dogana
Repubblica di San Marino

Tel. 0549 978011
Numero Verde 800 414243
www.passepartout.net

Richiedi informazioni all'azienda

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Rio Mare rafforza gli impegni sulla pesca sostenibile

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Rio Mare

Conserve ittiche di alta qualità, ma frutto di materie prime ottenute da attività di pesca sempre più sostenibili. È l’impegno assunto da Bolton Food, unità del colosso Bolton operativa nella produzione e commercializzazione dei prodotti e dei marchi alimentari del gruppo. Impegno che riguarda in particolare il brand italiano Rio Mare, tra le principali realtà del mercato del tonno in scatola in Europa.

Da sempre impegnata sul tema della sostenibilità della pesca, in particolare quella del tonno, l’azienda si è posta nuova e più ambiziosi obiettivi in questo campo, con il supporto del Wwf e del partner Tri Marine, azienda specializzata nella conservazione del tonno, concentrando i propri sforzi sullo sviluppo di filiere di pesca sostenibili, metodi di pesca sostenibili e sulla tracciabilità dei prodotti dal mare alla tavola.

Obiettivi che hanno target ben definiti. Per quanto riguarda il primo il traguardo è fissato al 2024, anno entro il quale il 100% del tonno Bolton Food sarà da pesca certificata Msc (Marine stewardship council) o proveniente da filiere coinvolte in progetti di miglioramento della pesca credibili e robusti (Robust Fips, Robust fishery improvement projects). Impegno per il quale l’azienda è già sulla “giusta rotta” avendo chiuso il 2017 con il 52,4% di tonno proveniente da filiere certificate Msc o Robust Fips.

Sempre a quella data anche le altre specie di pesce, quali salmone, sgombri e sardine, saranno da attività di pesca certificata Msc o Asc (Aquaculture stewardship council) o da progetti di miglioramento delle aree di pesca o dell’acquacoltura. A questo proposito, importanti i passi in avanti finora compiuti, in particolare sullo sgombro, l’81% del quale è già certificato.

Altrettanto importante l’impegno nella diversificazione dei metodi di pesca e nella promozione delle buone pratiche sviluppate dal comitato scientifico della Issf (International seafood sustainability foundation). Anche in questo caso il target di Bolton Food è di avere il 50% del tonno trattato pescato con i metodi di pesca più selettivi, caratterizzati da un basso livello di pesca accidentale e un ridotto impatto ambientale, metodi che oggi coprono il 28% degli approvvigionamenti, e il restante 50% pescato da barche con reti a circuizione che adottano misure per la gestione dei Fad, i galleggianti utilizzati per attirare i tonni.

Infine, la tracciabilità, fondamentale sia per garantire la qualità del prodotto sia la tutela dell’ecosistema marino, essendo uno dei principali strumenti di lotta alla pesca illegale e di gestione sostenibile delle aree di pesca. Campo nel quale Bolton Food è già decisamente avanti. Tutte le grandi navi da pesca con reti a circuizione che approvvigionano di tonno l’azienda, sono infatti registrate nel Pvr (Proactive vessel register), un registro pubblico che assicura la presenza di buone prassi, quali la formazione dei capitani sulla pesca sostenibile, la presenza di osservatori a bordo per il monitoraggio delle operazioni di pesca. A questo si aggiunge il sistema di tracciabilità per la filiera del tonno sviluppato dalla stessa azienda (certificato Iso 22005), che consente di tracciare dal porto allo stabilimento produttivo di Cermenate (Como) oltre 500 referenze prodotte su 10 linee. Sistema che sarà esteso a tutte le altre specie ittiche utilizzate, per inserire direttamente sulle confezioni le informazioni relative a specie, oceano di pesca e metodi di pesca.

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Eleganza e funzionalità nella gamma Thermic glass di Bormioli

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tazze Thermic glass Bormioli

Ricercatezza, eleganza e funzionalità caratterizzano Thermic glass Accademia Luigi Bormioli, la nuova collezione della vetreria di Parma. Collezione che comprende, tra le tante referenze che la compongono, un’ampia scelta di bicchieri da bibita e tazze di vario formato per il servizio al bar di bevande calde e fredde.

bicchieri bibita Thermic glassRealizzati in vetro borosilicato fatto a mano, tazze e bicchieri sono stati pensati per donare un tocco di originalità in più e di eleganza al servizio delle bevande, grazie al design innovativo che, unito all’elevata trasparenza di questo tipo di vetro, contribuisce a esaltare il contenuto, aumentandone l’impatto visivo.

La funzionalità è invece assicurata dalle altre proprietà del materiale, come l’alta robustezza, che rende i prodotti resistenti a urti e eventuali cadute e ai lavaggi in lavastoviglie professionali, e alla loro struttura a doppia parete. Questa fa sì che ci sia un vuoto nell’intercapedine fra le due pareti di vetro, garantendo un miglior isolamento termico del liquido contenuto ed evitando la formazione di condensa all’esterno del contenitore. Grazie a tale struttura, le bevande, siano queste calde o fredde, mantengono più a lungo la temperatura di degustazione ottimale, conservando così tutte le loro proprietà.

tazze caffe monorigineParticolare attenzione nello sviluppo della nuova collezione Bormioli è stata dedicata alla cura dei particolari, sempre con l’obiettivo di garantire una degustazione al top. Impegno molto evidente nella gamma di tazze, parte delle quali concepite per dare enfasi alle note aromatiche dei caffè monorigine. La collezione comprende infatti sei tazze, con forme diverse, ognuna studiata per esaltare le caratteristiche aromatiche e il profilo gustativo di altrettante monorigini: Jamaica (con altezza 8 cm, diametro 6,2 cm e capacità 9 cl), Costa Rica (altezza 8 cm, diametro 6,8 cm e capacità 8,5 cl), Brasile (altezza 7,1 cm, diametro 7,1 cm e capacità 7,5 cl), India (altezza 6,7 cm, diametro 6,4 cm e capacità 8,5 cl), Colombia (altezza 8 cm, diametro 6,2 cm e capacità 10 cl) ed Etiopia (altezza 8 cm, diametro 6,2 cm e capacità 8,5 cl).

Queste vanno a completare la linea per la caffetteria che comprende la tazza Espresso, la tazza Cappuccino, entrambe con piattino in acciaio inox, la tazza Caffeino, ispirata alla tradizione del bicerin torinese, il bicchiere Latte Macchiato (34 cl), la tazza Multiuso, la Lattiera (capacità 14,5 cl) e altre soluzioni per il servizio di latte e tè, tra le quali la tazza per l’Irish coffee.

Non meno ricca la proposta di bicchieri, nella quale troviamo, ad esempio, il Bicchiere succo di frutta (capacità 27 cl), il Bicchiere bibita (37 cl), il Bicchiere acqua (32 cl), il bicchiere mignon da liquore (8 cl) e l’elegante bottiglia da 75 cl con tappo.

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Ogni giorno un piatto abbinato a un drink al Box Caffè di Padova

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Enrico Benetazzo Box Caffè

Punta sul food pairing il Box Caffè in Galleria di Padova. A partire da novembre, il locale, che sorge sotto i portici della centralissima Galleria Borromeo, ha deciso di inserire nel menu del pranzo e della cena, ogni giorno per ogni giorno della settimana, un abbinamento diverso tra un piatto e un miscelato.

A essere proposti in abbinamento sono i cocktail e i piatti creati, rispettivamente, da Enrico Benetazzo (nella foto in apertura) e Riccardo Maffini. Il primo è il bartender del locale, tornato a Padova dopo un’esperienza al Novikov di Londra, il secondo è l’executive chef del progetto Box, anche lui approdato in Galleria dopo le esperienze fatte a Le Calandre e al Gabini di Lugano. Insieme hanno realizzato le sette diverse proposte, che saranno periodicamente rinnovate, tutte giocate su un magico equilibrio e armonia di sapori tra i twist di classici o originali drink creati dal bartender e piatti della tradizioni rivisitati dalla creatività dello chef.

Box CaffèCosì, il lunedì è la volta di un Americano Reale, preparato con Bitter Gagliardo e vermouth Cocchi Venaria Reale, proposto con gnocco fritto, crudo e burrata, mentre il martedì è l’originale versione del Bloody Mary firmata da Benetazzo, il Bloody Mary Box, fatto con una centrifuga di datterini, vodka infusa con limone, sale, pepe, tabasco, Worcester sauce e salsa ponzu, guarnito con origano fresco e peperone, a sposarsi con un carpaccio di ricciola alla pizzaiola.

La proposta del mercoledì prevede l’hummus di ceci con gamberi rossi accompagnato dal Katone, preparato con Bitter bianco Luxardo, oleum saccarum, pompelmo rosa e camomilla, e quella del giovedì un Hennesy Sour, composto da cognac Hennessy Xo, succo di limone e zucchero liquido, in abbinamento agli spaghettoni all’astice e salsa americana.

Il fine settimana comincia con Mr. Ayrton, cocktail a base di cachaça miscelata con succo di lime, sciroppo di zucchero, passion fruit e albume, in accompagnamento a un fritto di moeche e salsa alla curcuma. Prosegue il sabato con una crema fritta con salsa al mango e frutto della passione servita con Box 75, a base di London dry gin, succo di limone, sciroppo di marasche e top di champagne Ruinart Blanc de Blancs. E si conclude la domenica con un Bobby’s Tonic, una rivisitazione del classico Gin&Tonic, che accompagna il lievitato del giorno.

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Le nuove cioccolate Eraclea al caramello salato e zenzero e limone

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Eraclea cioccolate

Nascono per andare incontro alle esigenze di una clientela bar sempre più desiderosa di esperienze e di sapori originali le due nuove referenze in formato monodose della gamma Antica Cioccolateria Eraclea: Cioccolata fondente zenzero e limone e Cioccolata al latte al caramello salato.

Due novità che rispondono ai trend di gusto più attuali e che vogliono sorprendere il palato giocando sull’abbinamento tra sapori intensi e decisi, quali quello del cioccolato fondente e dello zenzero nel primo caso, o sul piacevole contrasto tra il dolce del caramello e le note del sale nel secondo.

Dense, cremose e vellutate, le nuove referenze ampliano una gamma che conta già ben 24 gusti, tutti presentati con una elegante veste grafica che ne esalta la materia prima di base, le fave di cacao, protagoniste anche dei materiali di servizio e di comunicazione. A tale proposito, come per tutti i prodotti della linea, ai locali che acquistano le nuove referenze verrà consegnato un leaflet dove vengono presentate le due cioccolate, da inserire all’interno dei menù. Inoltre, c’è la possibilità di utilizzare anche un cavalierino da banco formato A4 e un espositore in cartotecnica per evidenziare le due novità.

Completano il servizio le porcellane dal decoro elegante e facile da abbinare, abbellite con grafiche stilizzate ispirate alle materie prime dei prodotti.

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L’arte contemporanea in mostra a Casa Martini con Art Site Fest

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Casa Martini Art Site Fest

Casa Martini ospita l’arte contemporanea. La sede storica di Martini a Pessione di Chieri (Torino) sarà infatti una delle sedi di Art Site Fest, una delle iniziative promosse da Museimpresa, l’Associazione italiana archivi e musei d’impresa, in occasione della Settimana della cultura di impresa 2018.

Per questa edizione della Settimana Museimpresa ha proposto anche un filone tematico dedicato all’Anno del Cibo Italiano, per valorizzare le tradizioni enogastronomiche e il patrimonio ricchissimo di saperi, immagini, ricette, oggetti che contribuisco a definire l’arte culinaria e la cultura enologica del Belpaese. Filone al quale Martini ha aderito, appunto, con la mostra Art Site Fest, che sarà aperta fino al 25 novembre.

Curato da Domenico Maria Papa, il progetto, alla sua quarta edizione, coinvolge artisti provenienti da diversi paesi, con opere spesso realizzate appositamente per le sedi espositive, oppure ambientate per i percorsi museali scelti. Per questa edizione, ospitata in alcune delle più belle residenze storiche piemontesi, sono 58 gli artisti che partecipano, con oltre 160 opere in mostra, toccano diversi ambiti disciplinari e professionali.

Art Site Festival Casa MartiniPer quanto riguarda Casa Martini nello specifico, le cui sale dal 1961 accolgono il Museo di storia dell’enologia, le opere in mostra sono dedicate al tema del convivio e della produzione, ispirate ai temi della natura, del cibo e del vino e integrate con la collezione permanente di Martini. Gli artisti in mostra sono: Viola Pantano, Massimo Badolato, Carlo Galfione, Clara Luiselli, Danilo Marchi, Toni Mazzara, Lamberto Curtoni.

Come partecipare

La mostra Art Site Fest sarà visitabile a Casa Martini in piazza Luigi Rossi 2 a Pessione di Chieri (Torino) fino al 25 novembre, tutti giorni dalla 10 alle 18 (ultimo ingresso alle 17). L’ingresso è a pagamento, con prenotazione obbligatoria per i gruppi. Per ulteriori info e biglietti sul sito www.visitcasamartini.com

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Da Bonduelle tre gustose novità per il pranzo e l’aperitivo

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Bonduelle Flan di Spinaci

Tre le novità d’autunno, ma buone tutto l’anno, di Bonduelle Food Service per rendere più ricca e varia la pausa pranzo o l’aperitivo al bar. Sono le due referenze lavorate, Broccoli Panati e i Flan di Spinaci, e la referenza al naturale le Patate Dolci. Tutte, come da tradizione dell’azienda, studiate per aiutare i professionisti a creare proposte innovative, sane e appetitose, grazie al gusto ricco e alla facilità di preparazione.

Broccoli Panati
Flan di Spinaci

Disponibili in confezioni da 1 kg (shelf life 18 mesi conservati a -18 °C), i Broccoli Panati sono fatti da rosette di broccoli selezionate, avvolte da una croccante panatura e non pre-fritte. Pronti in soli 3 minuti in friggitrice a 180 °C, sono un ottimo stuzzichino per l’aperitivo, accompagnandosi bene a drink, birra o a un calice di vino, ma possono essere anche utilizzati come contorno, aiutando a donare un tocco di originalità in più al menu, oppure per accompagnare panini e hamburger. Senza trascurare che sono perfetti anche per la clientela che segue regimi alimentari vegetariani o vegani.

Altrettanto versatili i Flan di Spinaci, forniti in confezioni da 1 kg (shelf life 15 mesi conservati a -18 °C), già divisi in comode monoporzioni da 75 g. A base di spinaci, possono essere utilizzati come gustoso appetizer o come contorno, anche per menu vegetariani. Pratici e veloci, non richiedono che un passaggio in forno per 15 minuti a 180°C o di 3 minuti in microonde a 900 W.

Infine, le Patate Dolci, una referenza al naturale con la quale l’azienda risponde ai trend culinari del momento, sempre più attenti e tesi a valorizzare le proprietà salutistiche degli alimenti. Le patate dolci sono infatti un vero superfood, per via delle loro tante proprietà nutrizionali, e in più, a dispetto del nome, hanno un indice glicemico più basso rispetto alle patate bianche. Sono, inoltre, prive di grassi e ricche di vitamine e fibre. Proposte in confezioni da 2,5 kg (shelf life 24 mesi conservate a -18 °C), già tagliate, possono essere cucinate per 15 minuti in forno a 200 °C oppure in microonde per 10 minuti a 900 W. Davvero molteplici le possibilità di utilizzo, dal semplice contorno a ingrediente nelle ricette fino alla preparazione di dessert. Proprio per stuzzicare la creatività dell’operatore Bonduelle ha realizzato un ricettario dedicato a questa referenza, con tante sfiziose idee. Un esempio? Le friselle con patate dolci, burrata e nero di seppia, da preparare con una frisella sbriciolata condita con la burrata tagliata alla julienne, con le patate dolci cotte al forno con olio, sale, pepe ed erbe aromatiche, un po’ di misticanza e decorata con il nero di seppia.

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A Erika Rossi la finale italiana di Art of Italicus aperitivo challenge

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Italicus Erika Rossi

È Erika Rossi (nella foto in apertura) la regina italiana dell’arte dell’aperitivo. La barlady del Wooding Bar di Milano si è aggiudicata la finale nazionale di Art of Italicus aperitivo challenge 2018, il cocktail contest firmato Italicus, il Rosolio di Bergamotto creato da Giuseppe Gallo, tra le maggiori personalità mondiali del bere miscelato, che ne ha messo a punto la formula ispirandosi a un’antica ricetta. Vittoria che porta la barlady alla finalissima internazionale, in programma il 12 novembre a Milano, dove affronterà gli altri nove campioni di altrettanti paesi europei che partecipano al concorso: Francia, Spagna, Germania, Regno Unito, Paesi Bassi, Grecia, Scandinavia, Croazia e Ungheria.

Rinnovare la tradizione dell’aperitivo con abbinamenti freschi e creativi, ma soprattutto tradurre in un drink la loro idea di arte è la sfida che il contest ha posto ai bartender. Sfida che Rossi ha brillantemente superato aggiudicandosi la finale, andata in scena al Dry Milano, con il suo Italicus Rain Melody. Italicus, marsala fine secco e frizzante, cordiale ai fiori di tiglio, succo di limone amalfitano e vapore di elisir di rugiada gli ingredienti del drink che la barlady ha preparato e presentato accompagnandosi con un sottofondo musicale eseguito live da una violinista. Una performance da vera artista che ha conquistato la giuria, composta da Ilaria Cervone, marketing manager di Italicus, Rossella De Stefano, direttore di Bargiornale, e Francesco Galdi.

Erika Rossi ItaicusOltre alla vincitrice, hanno gareggiato per la vittoria Ilya Gorshkov, del Mad Souls&Spirits di Firenze, con il suo Uno Spritz, Luigi Giordano, di Terrazza Calabritto di Napoli, con (In)perfetto stile italiano, Dario Massignani, de Il Mercante di Venezia, con Gotto, Manuel Monetti, del Black market hall di Roma, con Aria di mare, Gabriele Zambelli, del Bistrot Canossa di Bologna, con Amaricus, Edoardo Nervo, di Les Ruges di Genova, con Posca 2.0, Lorenzo Fallovo, di Kasa Incanto emporio & cocktail bar, con Giro d’Italicus.

Prossima sfida che attende la barlady la finale internazionale, che si terrà al Prima Milano. A contenderle la vittoria ci saranno Andrea Melis del Blue Bar at Berkeley di Londra (Regno Unito) con The stolen bike, il campione greco Gerge Krompis con Bacchus, Julia Rahn del Roomers Bar di Francoforte sul Meno (Germania) con Adele, Jérémy Lauilhe del Mojo di Dax (Francia) con French Art Aperitivo, Daniel Pappa del Paradiso di Barcellona (Spagna) con Espressioni, Johan Evers del Penny & Bill di Stoccolma (per l’area Scandinavia) con Bergamia, Janneke Koorn del Noc Noc di rotterdam (Paesi Bassi) con Phi, e il campione ungherese Ferenc Matyas Haraszti con Serpent of Italicus.

A decretare il vincitore, cui andrà il titolo di World’s Bar Artist of the Year e il premio, un workshop presso il mitico American Bar del Savoy di Londra, sarà una giuria composta da Alex Kratena, Giuseppe Gallo e Alos Paloma di Difforrd’s Guide.

Le ricette della finale italiana

Italicus Rain Melody di Erika Rossi

Melody of Italicus Erika Rossi

Ingredienti: 40 ml Italicus – Rosolio di Bergamotto, 30 ml
Marsala fine secco e frizzante, 15 ml cordiale ai fiori di tiglio, 20 ml succo di limone amalfitano, vapore di elisir di rugiada

Uno Spritz di Ilya Gorshkov

Ingredienti:

40 ml Italicus – Rosolio di Bergamotto, 10 ml shrub all’arancia, 10 ml Americano Cocchi, 10 ml succo di limone, fill Ferrari Brut Trento Doc metodo classico

Gotto di Dario Massignani

Ingredienti:

40 ml Italicus – Rosolio di Bergamotto, 45 ml Vermouth dry italiano infuso alle alghe, 15 ml Verjus

Aria di mare di Manuel Monetti

Ingredienti:

40 ml Italicus – Rosolio di Bergamotto, 10,5 ml gin, 10,5 ml sciroppo mediterraneo (timo limonato, basilico rosmarino), 20 ml succo di limone, top di Aria di mare (sale e olii essenziali agrumi)

Amaricus di Gabriele Zambelli

Ingredienti:

40 ml Italicus – Rosolio di Bergamotto, 30 ml Bitter Nardini, 15 bacche di ribes, 3 dash The Bitter Truth Celery Bitter, 30 ml Soda pompelmo rosa

Posca 2.0 di Edoardo Nervo

Ingredienti:

60 ml Italicus – Rosolio di Bergamotto, 20 ml shrub al miele di agrumi e scorze di mandarino, 20 ml pompelmo rosa, 20 ml soda agli agrumi

Giro d’Italicus di Lorenza Fallovo

Ingredienti:

50 ml Italicus – Rosolio di Bergamotto, 1 pallina sorbetto di mela verde, Italicus e basilico

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Visite guidate al museo Branca per la Settimana della cultura d’impresa

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Branca stabilimento

Un percorso multisensoriale per conoscere valori e tradizioni di una realtà emblema del patrimonio culturale e industriale di Milano. È quanto propone Fratelli Branca Distillerie per la Settimana della cultura di impresa, iniziativa promossa da Museimpresa, l’Associazione italiana archivi e musei d’impresa, alla quale l’azienda ha aderito organizzando un ciclo di visite straordinarie al suo Museo, situato presso lo storico stabilimento di Milano (via Resegone, 2).

Fino al 22 novembre 2018 i visitatori avranno dunque l’opportunità di vivere un affascinante viaggio nel mondo Branca e nei suoi quasi due secoli di storia. Il ciclo di visite guidate è stato incentrato sulla cultura delle spezie come patrimonio d’azienda, cuore pulsante di questa realtà e dei suoi prodotti, fin dal 1845, quando il fondatore Bernardino Branca inventò il Fernet-Branca e dette vita all’azienda. Non a caso uno dei pezzi forti è la “ruota delle spezie”, un grande espositore che custodisce alcune delle numerose spezie, erbe, radici provenienti da quattro continenti alla base dei prodotti.

Frutto di 10 anni di lavoro di ricerca, la Collezione Branca, che occupa oltre 1000 metri quadrati, conserva un ricco patrimonio di immagini, documenti e oggetti, storici alambicchi, macine, storiche bottiglie (tra quali alcune delle prime prodotte), e una ricchissima documentazione che permettono di ripercorrere non solo la storia di una realtà industriale, ma anche di un’epoca. Alle sue pareti, ad esempio, si possono ammirare alcuni calendari realizzati dal 1886 al 1913 e alcuni dei tanti manifesti promozionali realizzati dai maggiori artisti dall’Ottocento ad oggi, da Metlicovitz, Cappiello, Jean d’Ylen, Mauzan, Codognato, che testimoniano l’attenzione di Branca all’immagine d’impresa. A questo si aggiungono i Caroselli e le pubblicità degli Anni Sessanta e Ottanta.

Ma c’è di più. In via eccezionale per questa occasione, è anche possibile visitare parte delle cantine, con le botti di rovere di Slavonia utilizzate per la maturazione di Fernet-Branca e l’invecchiamento di Stravecchio Branca e la grande Botte Madre, della capacità di oltre 83.000 litri, dello Stravecchio.

Come partecipare

Il calendario delle aperture straordinarie della Collezione Branca (via Resegone 2 a Milano) è il seguente: martedì 13 e venerdì 16 novembre alle ore 19, sabato 17 alle 10, martedì 20 e giovedì 22 alle 20. L’ingresso è gratuito e la visita guidata dura 1,5 ore, ma è necessario prenotarsi inviando una mail a collezione@branca.it

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Coca-Cola e Banco Alimentare insieme con tre progetti di solidarietà

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Coca-Cola

Anche quest’anno in vista del Natale Coca-Cola è al fianco di Banco Alimentare, l’organizzazione no-profit che recupera alimenti ancora integri e non scaduti, che altrimenti sarebbero destinati alla distruzione, distribuendoli alle persone in difficoltà. Una collaborazione all’insegna della solidarietà, attiva da oltre 13 anni, che, grazie al contributo del colosso delle bevande, consentirà a Banco Alimentare di raccogliere e distribuire 1 milione di pasti, acquistare un mezzo per il trasporto delle eccedenze alimentari e distribuire 30.000 pacchi di alimenti a chi ne ha bisogno.

Protagoniste dell’iniziativa saranno le bottiglie in vetro nel formato da 33 cl, le lattine da 33 cl, le bottiglie in Pet nei formati da 66 cl e 1,5 l di Coca-Cola Original Taste e Coca Cola Zero Zuccheri Zero Calorie che riporteranno la grafica natalizia e comunicheranno la collaborazione con Banco Alimentare. Inoltre, presso i locali verranno distribuito del materiale informativo per pubblicizzare il progetto, dal nome Più siamo, più doniamo, che sarà anche comunicato nel nuovo spot natalizio di Coca-Cola, on air dal 18 novembre sulle principali emittenti televisive.

Ma c’è di più. Come annuncia il nome stesso dell’iniziativa, Coca-Cola si prefigge di sensibilizzare gestori e clienti dei locali, ma anche il grande pubblico, in modo più diretto, offrendo la possibilità di aumentare la donazione attraverso un semplice voto. In pratica, tutti possono esprimere la loro preferenza per uno dei tre progetti selezionati per l’iniziativa: donare un pranzo per Natale a chi è in difficoltà, rinforzare la squadra di Banco Alimentare con nuovi strumenti e spazi, regalare un pacco di alimenti a chi ne ha bisogno. In questo modo si farà crescere la donazione extra che Coca-Cola farà a Banco Alimentare. I progetti si possono votare tramite il logo Shazam presente sulle bibite Coca-Cola, attraverso il sito o le pagine Facebook e Instagram di Coca-Cola.

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A Johan Evers la finalissima di Art of Italicus aperitivo challenge

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Italicus challenge

È andato a Johan Evers (al centro nella foto in alto) il titolo di World’s Bar Artist of the Year targato Italicus. Il bartender del Penny & Bill di Stoccolma (per l’area Scandinavia) si è aggiudicato la finale internazionale di Art of Italicus aperitivo challenge, il cocktail contest promosso e organizzato dal Rosolio di Bergamotto creato da Giuseppe Gallo, conquistando così, insieme al titolo, l’ambito premo: un workshop presso uno dei templi mondiali della miscelazione, il mitico American Bar del Savoy di Londra.

A fare da palcoscenico all’atto conclusivo della competition il Prima di Milano, dove i 10 bartender finalisti, vincitori delle gare nazionali svoltesi in altrettanti paesi d’Europa, si sono contesi la vittoria con i loro drink originali a base Italicus creati ispirandosi a una forma d’arte. A valutare le loro prove una giuria composta da Alex Kratena, Giuseppe Gallo e Alos Paloma di Difforrd’s Guide. Giuria che Evers ha conquistato con il suo Bergamia, composto da Italicus, vermouth Mancino Ambrato, una riduzione amara di mela, lime e prosecco.

Italicus finale internazionaleAlle sue spalle si è piazzato Jérémy Lauilhe (a destra nella foto in apertura) del Mojo di Dax (Francia) con French Art Aperitivo, a base di Italicus miscelato con Vermouth La Quintinye Extra Dry, shrubb di genziana homemade, capperi in salamoia e bitters al cordamomo. Mentre il terzo gradino del podio è andato alla concorrente italiana, Erica Rossi (a sinistra nella foto in apertura)del Trani di Rovigo, con il suo Italicus Rain Melody, nel quale il Rosolio di Bergamotto è stato miscelato con marsala fine secco e frizzante, cordiale ai fiori di tiglio, succo di limone amalfitano e vapore di elisir di rugiada.

In gara, oltre ai tre del podio, c’erano Andrea Melis del Blue Bar at Berkeley di Londra (Regno Unito) con The stolen bike, il campione greco Gerge Krompis con Bacchus, Julia Rahn del Roomers Bar di Francoforte sul Meno (Germania) con Adele, Daniel Pappa del Paradiso di Barcellona (Spagna) con Espressioni, Janneke Koorn del Noc Noc di Rotterdam (Paesi Bassi) con Phi, il campione ungherese Ferenc Matyas Haraszti con Serpent of Italicus, e quello croato, Jovan Pupovac, con L’arte della bellezza.

Le ricette di Art of Italicus aperitivo challenge

Bergamia di Johan Evers

Ingredienti:

30 ml Italicus Rosolio di Bergamotto, 20 ml Mancino Ambrato, 10 ml riduzione amara di mela, 10 ml succo di lime, 60 ml Prosecco

Guarnizione:

mela e fiori disidratati & flower

Tecnica:

Thrown

Bicchiere:

Goblet

French Art Aperitivo di Jérémy Lauilhe

 

French Art Aperitivo di Jérémy Lauilhe

Ingredienti: 

40 ml Italicus Rosolio di Bergamotto, 30 ml Vermouth La Quintinye Extra Dry, 10 ml shrubb di genziana homemade, 2 barspoon capperi in salamoia, 2 dash bitters al cardamomo

Guarnizione:

fiori di capperi

Tecnica:

Stirred

Bicchiere:

coppetta in vetro

Italicus Rain Melody di Erika Rossi

Italicus Rain Melody di Erica Rossi

Ingredienti: 40 ml Italicus – Rosolio di Bergamotto, 30 ml
Marsala fine secco e frizzante, 15 ml cordiale ai fiori di tiglio, 20 ml succo di limone amalfitano, vapore di elisir di rugiada

Guarnizione:

vernice di pistacchio salato

Tecnica:

Build

Bicchiere:

Flute

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Accademia del panino lancia la Giornata mondiale del panino italiano

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panino

Principe indiscusso del pranzo al bar, il panino in Italia è una vera opera d’arte: per la varietà di forme e consistenze del pane, la scelta e la combinazione infinita degli ingredienti, la capacità miracolosa di mescolare i sapori e rilanciare il gusto. Per celebrare questa eccellenza l’Accademia del panino italiano ha promosso la Prima giornata mondiale del panino italiano, fissata per il prossimo 21 novembre.

Una grande festa alla quale tutti possono partecipare, sia i locali sia gli amanti del prodotto, creando la propria ricetta ideale e condividendola, sia sui propri social network, fotografandola e pubblicandola con l’hashtag #PaninoItalianoDay, sia realmente, ad esempio organizzando un panino party, o consumandola in compagnia.

Il gioco ha regole molto semplici: basta utilizzare ingredienti di tradizione, a partire dalle forme del pane del territorio, farcire con ingredienti crudi o cucinati, creando armonie tra sapori e consistenze, e aggiungendo un tocco in più di unicità.

Per chi, poi, volesse seguire alla lettera le regole dell’autentico “Panino italiano”, l’Accademia ha messo a disposizione il suo Manifesto in 8 punti e il Disciplinare (lo trovate nell’immagine qui sotto a sinistra), attraverso il quale certifica come autentici i panini realizzati nelle migliori paninerie di tutta Italia che richiedono tale riconoscimento, ai quali ci si può ispirare per mettere a punto la propria ricetta.

Disciplinare delpanino italiano
Il Disciplinare dell’Accademia del panino italiano

Una festa alla quale anche i locali possono dare il proprio contributo, creando in autonomia e a loro discrezione iniziative ad hoc. Ad esempio, l’Accademia ha suggerito a quelli che propongono i Panini certificati di omaggiare un loro prodotto (un caffè, un dolce, ecc) ai clienti che durante la giornata si presenteranno nel locale con la parola d’ordine #PaninoItalianoDay.

Già diversi i food-Vip che hanno raccolto l’invito, come gli chef stellati Filippo La Mantia, che ha sempre un panino in menu, e Claudio Sadler, autore di diversi panini best seller, senza dimenticare veri artisti del campo come Daniele Reponi, Alessandro Frassica, Giorgio Borrelli, e tanti titolari di paninerie d’eccellenza presenti da Nord a sud della Penisola.

Inoltre, l’Accademia, in collaborazione con Gnambox di Stefano Paelari e Riccardo Casiraghi, ha creato una speciale box, completa di panino, coltello, canovaccio e istruzioni, destinata a 50 professionisti e creativi del food, estratti a sorte, per creare il proprio panino ideale.

 

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