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Cioccolata arancia e cannella la bevanda Winter limited edition di Natfood

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Cioccolata arancia e cannella Natfood

La dolcezza del cioccolato incontra il gusto agrumato dell’arancia, il tutto arricchito dal profumo speziato della cannella. È l’armonia di sapori e di aromi che caratterizza Cioccolata arancia e cannella, la nuova referenza per l’inverno, in edizione limitata, della gamma di bevande espresse in tazza piccola Natfood Feel the Aroma di Natfood.

Disponibile fino a esaurimento scorte, il nuovo gusto completa il già ricco assortimento della linea multibeverage monoporzionata per il canale bar dell’azienda di Scandiano (Reggio Emilia), che conta ben 20 referenze confezionate in capsule compatibili Dolcegusto interamente riciclabili: i prodotti solubili contenuti al suo interno, infatti, si sciolgono alla perfezione, lasciando la capsula totalmente pulita e pronta per essere smaltita nella plastica.

Proposta in un bel box espositore personalizzato che contiene 30 capsule, la nuova referenza è supportata da un sandwich da tavolo dedicato, da esporre all’interno del locale per aumentare la visibilità del prodotto e stimolarne la vendita.

Per la preparazione delle bevande l’azienda fornisce, inoltre, due attrezzature: l’erogatore dedicato alla linea Natfood Feel the Aroma e l’erogatore Duetto. Macchine professionali esclusive per il canale bar che realizzano un prodotto setoso, cremoso, dall’aroma intenso, pronto in pochi e semplici passi.

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Jägermeister lancia il super premium Manifest

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Jägermeister Manifest

Nasce per soddisfare i palati più maturi ed esigenti Jägermeister Manifest, prima referenza super premium del brand del noto amaro tedesco.

Prodotto da Mast-Jägermeister nella distilleria prodotto di Wolfenbüttel, nel cuore della Germania, e distribuito in Italia da Campari, il nuovo arrivato si presenta dunque come un prodotto di alta qualità, dedicato agli appassionati di liquori esclusivi.

Alla sua base vi è la storica ricetta del Jägermeister, messa a punto più di ottanta anni fa da Wilhelm Mast, il fondatore dell’azienda, e custodita gelosamente che prevede l’infusione di 56 varietà di pregiate erbe, radici, frutti e spezie provenienti da tutto il mondo. Rispetto a quella dell’originale, la formula di Manifest contiene però ulteriori ingredienti botanici, anche questi tenuti segreti, abilmente miscelati in cinque processi di macerazione, invece dei tradizionali quattro del fratello maggiore. Altra differenza è il doppio processo di maturazione in piccole botti di rovere, nelle quali il liquore riposa più di un anno prima dell’imbottigliamento.

Corposo e robusto, con una gradazione alcolica più alta (alc 38% in vol) rispetto al fratello maggiore (alc. 35% in vol), Jägermeister Manifest si caratterizza al palato per le delicate note di anice e frutta secca, che lasciano poi spazio a sottili spezie e aromatici amari per chiudere con le note di vaniglia e quercia regalate dall’invecchiamento. Caratteristiche che ne fanno un liquore da meditazione, da servire liscio, leggermente freddo, ma anche un ingrediente molto particolare per la miscelazione.

Nuovo anche il “vestito” di Manifest. L’iconica bottiglia verde dell’originale è sostituita da un pack elegante in vetro trasparente (70 cl), che esalta il colore caldo bronzo scuro del liquore premium che contiene. L’etichetta, con il cervo con un crocefisso tra le corna, simbolo del brand, è applicata a mano.

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L’Italia della miscelazione: la guest drink list del Caffè Imperiale

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Caffè Imperiale bartender

Il prossimo mese di dicembre il Caffè Imperiale di Vercelli festeggia il suo decimo compleanno sotto la nuova gestione di Luca Impellizzeri. E per celebrare la ricorrenza ha deciso di farsi un regalo molto speciale: una nuova drink list. Be’, apparentemente la cosa non parrebbe avere niente di particolarmente eccezionale, considerando che si tratta di un locale impostosi come una delle mete nel panorama italiano del bere bene e che rinnova stagionalmente la sua proposta. E invece la nuova carta, che sarà proposta fino all’inizio della primavera, ha un forte carattere di originalità che si può intuire già dal suo nome: L’Italia della miscelazione.

È stata infatti realizzata coinvolgendo alcuni top bartender italiani. Il nuovo menu è composto da 11 cocktail in totale: 8 signature di altrettanti bartender “amici” di Caffè Imperiale, che lavorano in alcuni dei più noti cocktail bar della Penisola e da 3 ricette dello staff del locale, firmate da Impellizzeri e da Jonathan Bergamasco.

Caffè Imperiale staff
Jonathan Bergamasco e Luca Impellizzeri

Una sorta di drink list “condivisa”, insomma, che propone davvero un viaggio nella miscelazione italiana contemporanea, dalle valle d’Aosta alla Sicilia, e delle sue diverse espressioni, attraverso le creazioni di alcuni dei suoi esponenti di punta.

Gli artisti del cocktail coinvolti nel progetto sono, partendo dall’estremo Nord: Valentina Bianco di La Bouche di Courmayeur (Aosta) con Dzenevra (Gin London dry, St. Germain, Amaro zucca, sciroppo di achillea, succo di lime), Mirko Turconi del Piano35 di Torino con Il mito del julep (vermouth rosso, Campari, liquore alle ciliegie, Brancamenta, Angostura, foglie di menta, sciroppo di zucchero), Stefano Armiento del KioskoStiss di Viverone (Biella) con Night Flavour (Domus Grappa di Nebbiolo, liquore alle ciliegie, Americano Cocchi, bitter al cioccolato, oli essenziali di arancia), Francesco Pogni del Walhalla Cocktail Bar di Biella con Up-peritivo (vermouth rosso, Bitter Martini, liquore alle nocciole, liquore al miele, soda, tè nero alla vaniglia e sale rosso), Nico Scarnera dell’Iter di Milano con Primo Scarnera (Campari, vermouth bianco, Aperol, Crodino).

Proseguendo il viaggio in direzione Sud ci sono ancora Mario Farulla del Baccano di Roma con It’s fu**ing tea time (Cognac, sherry all’ananas, Kombutcha green, sciroppo al cardamomo, shiso), Ugo Acampora del Twins di Napoli con El Pico (Amaro Montenegro, Ancho Reyes, lime, sciroppo di agave, ginger beer, crosta di sale alle erbe) e Gianluca Di Giorgio del Bocum di Palermo con Carosello (Campari, Marsala Horatio, ginger ale, foglie di salvia).

Completano la cocktail list i drink firmati dai “padroni di casa”, Monte Rosa (Gin London dry, succo di limone, sciroppo di zucchero, spumante metodo classico rosè) e Nord sud Ovest Est (marsala rubino dolce, Bacardi Carta Oro, oleo saccharum limone e zenzero, tè verde alla menta) di Impellizzeri e Ancora una volta (gin London dry, Liquore Strega, succo di limone, miele aromatizzato al ginepro, foglie di menta) di Bergamasco.

La nuova drink list sarà presentata durante quattro serate speciali, animate da dj set ricercati, con un focus in particolare su tre cocktail ogni volta diversi. Primo appuntamento venerdì 16 novembre con la special guest Stefano Armiento che proporrà alcuni dei suoi cocktail, oltre a quello creato per la carta. Gli altri due drink della lista protagonisti dell’evento saranno Il mito del julep e Primo Scarnera. In consolle ci sarà invece la dj Kali, dalla zona del lago d’Orta, che proporrà una selezione musicale all’insegna del sound italiano. Gli appuntamenti successivi sono fissati per il 23 novembre, con la barlady Valentina Bianco, e per il 7 e il 23 dicembre.

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Russian Standard Vodka lancia la special edition per il Natale

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Russian Standard Vodka Pavlovo Posad

Celebra un’eccellenza dell’artigianato russo la nuova edizione speciale di Russian Standard Vodka dedicata alle festività natalizie. Pavlovo Posad Limited Edition, questo il nome della bottiglia (formato 70 cl) realizzata per l’occasione per la versione Original della vodka, si ispira infatti ai famosi scialli dall’intricato design del Pavlovo Posad, una piccola regione tessile fuori Mosca, prodotti fin dalla fine del Settecento. Pezzi di alto artigianato resi famosi presso la corte imperiale degli zar dalla duchessa Alexandra Petrovna e ancora oggi decorati con disegni dipinti a mano e delicati motivi floreali e tradizionali.

Un’eredità rievocata dall’elaborato design del nuovo pack, che celebrando questa tradizione vuole, al tempo stesso, sottolineare la provenienza 100% russa di questa vodka premium, distribuita in Italia da Fratelli Gancia. La vodka è infatti prodotta nella distilleria di San Pietroburgo, dotata di impianti di distillazione e filtrazione di ultima generazione, utilizzando solo ingredienti di prima qualità, tra i quali l’acqua di origine glaciale del Lago Ladoga e il grano invernale cresciuto nel fertile suolo delle steppe del sud della Russia. Il risultato è un prodotto di alta purezza, con un volume alcolico del 40%, come stabilito dalla formula della vodka perfetta definita dal celebre scienziato russo Dmitri Mendeleev.

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Luca Moroni vince la tappa di Cucinema dedicata a film e mixology

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Luca Moroni Cucinema

Un contest a colpi di cocktail dedicato al cinema. Si chiama Cucinema l’appuntamento che spazia dalla cucina alla miscelazione e che è giunto alla settima “puntata”, perché pensato come una serie tv. Nella tappa del 15 novembre, che si è svolta dietro al bancone di Spirito al Pigneto a Roma, si sono sfidati 3 bartender, con il compito di creare un drink innovativo dedicato a un film, per convincere la giuria capitanata da Alessandra Tibollo in rappresentanza di Bargiornale.

A vincere la competizione, Luca Moroni (nella foto in apertura), brand ambassador di Sambuca Molinari, che ha appena collaborato al rilancio di Acquaroof, diventata Terrazza Martini, e che è attualmente alle prese con una nuova sfida: l’apertura di un nuovo locale in un quartiere di periferia della Capitale, Casalbertone. Moroni si è ispirato al film The Aviator, da cui ha tratto ispirazione per il suo Saburo Sakai (un pilota asso dell’aviazione giapponese): un twist sull’Aviation con Jinzu gin, Italicus (rosolio al bergamotto), crema di violetta, succo di limone, bitter agli agrumi e vaporizzazione di soluzione salina al bergamotto, con una foam di meringa acida allo yuzu per chiudere il drink e rappresentare le nuvole.

Si sono difesi molto bene anche gli altri due bartender in gara, a cominciare da Emiliano Giordano, che giocava in casa, in quanto resident bartender di Spirito, e che si è ispirato a Moulin Rouge con il cocktail denominato C’est la vie. Atmosfera da Belle Époque, con il tocco finale di una spruzzata di assenzio su un drink in cui ha associato quattro elementi, come le quattro parole ricorrenti nel film: il Cognac Courvasier rappresentava l’amore, il Campari infuso al cacao la bellezza, Crème de Cassis la verità e infine il tocco d’Assenzio era la libertà. Come tocco di classe, Giordano ha pensato anche al food pairing offrendo un cubetto di Roquefort con frutti rossi secchi che si abbinava perfettamente al drink.

Last but not least, Nicholas Valeri, bartender de La Zanzara, che ha pensato a John Nash, il premio Nobel protagonista di A Beautiful Mind, film che racconta la sua discesa negli inferi della schizofrenia. Il suo Frizzy Crusta, a base di whiskey bianco aromatizzato al tè Jasmine (un tocco femminile pensato in onore della moglie di John Nash) e con una calda nota agrumata, si chiudeva con una punta di “pazzia” data intingendo i bordi del bicchiere.

La prossima tappa di Cucinema 2018 sarà la semifinale del 21 novembre, dedicata al food pairing presso il My Martini.

Saburo Sakai di Luca Moroni

Saburo Sakai_Luca Moroni

Ingredienti:

45 ml Jinzu Gin, 15 ml Italicus – Rosolio bergamotto, 15 ml crema di violetta, 15 ml succo di limone e lime, vaporizzazione di soluzione salina al bergamotto, foam con meringa acida allo yuzu e ai fiori di sambuco, fiori di ibisco, drops di bitter agli agrumi home made, spoon di cristalli di zucchero

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Metro Italia supporta i locali per l’Horeca Black Friday

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Metro Italia Bar

Un Black Friday anche per l’horeca. È l’iniziativa lanciata da Metro Italia che in occasione del popolare Black Friday, che quest’anno cade il 23 novembre, invita i suoi clienti a proporre sconti e offerte speciali nei loro locali.

L’obiettivo dell’iniziativa è aiutare i gestori bar ad aumentare il traffico nella propria attività, attraverso soluzioni di marketing accessibili, facili ed economiche. E, ovviamente, in vista di tale obiettivo Metro è pronta a supportare i clienti che intendono aderire all’iniziativa con un kit di comunicazione gratuito da personalizzare ed esporre nei locali e con promozioni ad hoc.

Riguardo il primo punto, in tutti i punti vendita di Metro Italia è infatti possibile ritirare gratuitamente un poster 70 x 100 prestampato a tema bar. Poster che va poi compilato con i dettagli dell’offerta ed esposto all’ingresso del locale. Il kit si può comporre anche in digitale, sul sito metro.it, per poi stamparlo nei più diversi formati.

Per quanto riguarda le promozioni, invece, Metro ha messo in campo una serie di sconti, validi fino al 20 novembre, su prodotti chiave per i clienti target. Sconti per il canale bar focalizzati in particolare su croissant, latte e caffè, per consentire ai gestori di creare un’offerta mirata sulla colazione. Sconti speciali che si aggiungono alle consuete promozioni riportate sul volantino.

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La mixology protagonista del calendario artistico di Mazzetti d’Altavilla

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calendario Mazzetti

È la miscelazione “made in Piemonte” il tema scelto per l’edizione 2018-2019 del calendario artistico di Mazzetti d’Altavilla. Protagonisti del nuovo calendario sono, infatti, 12 originali drink, uno per ogni mese, realizzati da altrettanti bartender di 12 diversi locali, utilizzando grappe, acquaviti di vino, brandy e liquori prodotti dalla storica distilleria piemontese.

L’opera vuole anche sottolineare il nuovo legame tra la tradizione di questi distillati e le nuove tendenze, nello specifico la miscelazione, realtà sulla quale la casa del Monferrato sta puntando molto negli ultimi anni, per sperimentare e mostrare la versatilità della sua ricca produzione. L’almanacco offre insomma un saggio delle potenzialità dei prodotti, ma anche del diverso stile dei bartender che hanno partecipato al progetto, snodandosi attraverso un itinerario che tocca dodici lounge bar, hotel e ristoranti di pregio di tutte le province e gli angoli del Piemonte.

Altra peculiarità del calendario Mazzetti è di seguire la stagione della distillazione, iniziando dunque con l’avvio degli alambicchi, a ottobre, per concludersi poi agli inizi dell’autunno 2019 (settembre) alla vigilia di una nuova annata di distillazione.

Per ogni mese si trova la fotografia del cocktail, immortalato dal fotografo Paolo Bernardotti, accompagnata dall’elenco degli ingredienti e da quella del suo autore e da una sequenza di scatti che ne riprendono la preparazione, immagini tutte realizzate all’interno dei locali dove i drink sono stati studiti e preparati.

Si comincia dunque da ottobre, con Fog in the morning (Grappa Muscatel, Vermouth Dopo Teatro Cocchi, infuso al caffè, Dry Coraçao Pierre Ferrand, bitter al cioccolato, velluto di lamponi, affumicatura di legno di quercia) di Stefano Armiento del KioskoStiss di Viverone (Biella), per continuare con novembre con Grappa Tonic (Grappa Incontro, sciroppo d’acero, Barbera Chinato, tonica al caffè) di Samuel Donniacuo dell’Edit di Torino, mentre a dicembre troviamo Giostra nel bosco (Spirito di Natura Fragolina, vermouth “Fertuna” Etrusco Nero, Cedrata Tassoni, Bitter Contratto, Chocolate Bitters The Bitter Truth) di Stefano Zanetta dell’Hotel Ristorante Vittoria di Santhià (Vercelli).

Il 2019 si apre con Mazzetti di Camomilla (Spirito di Camomilla, pepe nero, estratto di mela verde, succo di pompelmo rosa, albume d’uovo pastorizzato) di Nicolò Raviglione del Ristorante e Lounge bar La Lira di Biella, proseguendo a febbraio con Amarcord (Grappa di Ruche 7.0, Amaretto, Grand Marnier, sciroppo di zucchero, burro, vaniglia, biscotto tipologia Petit) di Nicola Mancinone de Il Confessionale per Terrazza Alta Langa di Mosca (Asti), e a marzo con Piemon-Tai-S (Grappa 3.0 Altogrado, Vermouth alle caldarroste Frangelico, orzata di nocciole, cordiale alla santoreggia, spremuta d’arancia, bitter al cioccolato) di Mirko Turconi del Piano 35 di Torino.

Protagonista della pagina di aprile è El Cafetero (Graspanera, Vermouth alla Tradizione di Torino, bitter all’arancia, seltz) di Leandro Cedeno del Galì Food & Drink di Cuneo, mentre di quella di maggio è Koela 2.0 (Acquavite di Vino Arzente Zero Anni, Mangofruit exotic, Bitter Campari, lime, prosecco) di Camila Paim Spriano del Koela Cafè di Alessandria, e di giugno è Bambumi (Grappa di moscato invecchiata, St Germain, Vermouth Martini Extra Dry, Sherry fino Tio Pepe, oli essenziali di limone) di Marco Riccetti dell’Inside Restaurant & Cocktail Bar di Torino.

A luglio troviamo La contadina (Grappa di Arneis, confettura di pere, zenzero e limone, succo di lime, ginger beer, pepe, basilico) di Maurizio Sironi del Fluid on the road per l’Ago Cafè di Novara), ad agosto Bitter is better (Spirito di Amaro, spremuta di pompelmo rosa, Sciroppo spicy mango Monin, albume pastorizzato, Tonica Fever Tree) di Micaela Contini dello Sky Bar Presso Hotel La Palma di Stresa (Verbania), per finire a settembre con Apple Brandy (Special Brandy – Riserva 1984 con 27 anni di invecchiamento, Pommeau de Normandie, bitters alla lavanda) di Luigi Barberis del Caffè dei Mercanti di Acqui Terme (Alessandria).

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Stile pop firmato Trussardi per la limited edition Disaronno

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Disaronno wears Trussardi

Disaronno si presenta per le feste di fine anno con la nuova limited edition Disaronno wears Trussardi.

A impreziosire l’iconica bottiglia del famoso liquore è un elegante e raffinato “vestito” tagliato su misura il brand del lifestyle. Vestito ispirato alla street art, dai graffiti ai murales, che Trussardi ha rivisitato nella sua tipica texture, fondendola con il monogramma del Levriero, simbolo della casa di moda, e l’inconfondibile forma della bottiglia Disaronno. Il tutto ravvivato da pennellate fucsia, verdi e azzurre che incorniciano la celebre etichetta, per un risultato pop e contemporaneo che esalta i valori comuni ai due brand, la perfetta fusione tra tradizione e innovazione.

Disaronno confezione mignon.Oltre alla classica bottiglia in formato da 70 cl, la nuova limited edition è disponibile in due diverse confezioni mignon da collezione (nella foto qui a fianco), ciascuna composta da tre bottiglie in formato mini (5 cl), in diverse varianti di colore.

Disaronno wears Trussardi fa parte del progetto Disaronno Icon, nato 6 anni fa sotto la direzione artistica di Vogue Italia, che ha portato alla ribalta le limited edition firmate da celebri case di moda italiana. A cominciare da Moschino e proseguendo con Versace, Cavalli, Etro e Missoni.

Edizioni tutte sorprendenti e di gran richiamo che conferiscono un elemento distintivo in più allo storico liquore italiano (alc 28% in vol), caratterizzato dal gusto morbido, dolce e fruttato, compensato dalla forza riscaldante dell’alcol. Peculiarità che ne fanno un liquore ottimo da servire liscio oppure on the rocks, ma anche un ingrediente, sempre più apprezzato, per la miscelazione. A questo proposito il nuovo suggerimento dei bartender della casa è il Disaronno Sparkling, un aperitivo facile da preparare composto da una parte di Disaronno e tre parti di prosecco, da servire in flute guarnendo con un rametto di ribes.

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Il ghiaccio alimentare nelle ricette Aibes

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ghiaccio alimentare

Tredici novembre 2018. Per la prima volta nella storia delle cocktail competition, il ghiaccio alimentare è stato inserito tra come ingrediente nelle ricette di cocktail. È successo al 69° Convegno Nazionale Aibes grazie all’accordo stretto tra Pronto Ghiaccio e l’Associazione italiana dei barman e sostenitori. Con una stretta di mano e tanto di comunicazione formale tra il presidente Aibes Angelo Donnaloia (a destra nella foto in apertura) e Michael D’Orso (a sinistra nella foto) avvenuta al Regina Palace Hotel di Stresa.

Così tra vermouth, bitter, gin, whisky e sciroppi è comparso nel ricettario ufficiale il ghiaccio alimentare cubo e tritato. È una svolta storica. Tanto che D’Orso, presidente di Pronto Ghiaccio, e Derrick Lee, già presidente Iba, stanno già lavorando a un accordo internazionale e portare il ghiaccio alimentare al prossimo campionato del mondo Iba di Pechino.

È la cronaca di un successo che dà la giusta visibilità a un ingrediente prezioso come il ghiaccio alimentare: un elemento fondamentale che non altera i profumi, i sapori e mantiene intatte le caratteristiche organolettiche dei drink. Servireste mai un drink o un distillato premium accompagnandolo da ghiaccio di scarsa qualità? E questo non solo per una questione di qualità dell’assaggio, ma soprattutto, per motivi igienico-sanitari. Un’indagine a campione – tra bar, discoteche e ristoranti – a cura di Striscia la Notizia ha fornito dati allarmanti. Dai prelievi effettuati è risultato che la presenza di agenti batterici dannosi per la salute fosse ben oltre i limiti di legge. Quindi occhio al ghiaccio!

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Il Vermouth di Torino Superiore Gamondi ora è anche Bianco

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Vermouth di Torino Superiore Bianco Gamondi

Dopo il Rosso arriva anche il Bianco. Parliamo del Vermouth di Torino Superiore Gamondi, che Toso, produttore di vini, spumanti e liquori con sede a Santo Stefano Belbo (Cuneo), ora lancia sul mercato anche nella versione Bianco.

Come la precedente, anche la nuova referenza nasce dal recupero dell’originale ricetta messa a punto a fine Ottocento da Carlo Gamondi, fondatore del brand ora di proprietà di casa Toso, in parte aggiornata.

Ricetta che prevede l’uso esclusivo di ingredienti naturali, senza alcun uso di prodotti di sintesi, abbinato a un complesso processo produttivo che si svolge in armonia con i tempi della natura.

Tutte le erbe e spezie utilizzate vengono infatti raccolte nella loro stagione e poi suddivise in gruppi, con una certa omogeneità, ognuno dei quali infuso in un differente rapporto di alcol, con un tempo di infusione differente per ciascun gruppo. Gli infusi, una volta miscelati, vengono lasciati affinare per un tempo lungo, circa un anno, prima dell’imbottigliamento, in modo da ottenere un prodotto finale di grande armonia.

La base vino di questo vermouth è composta da parti uguali di Moscato d’Asti Dogc, scelto per la sua grande finezza aromatica, e di bianco Piemonte Cortese Doc: in quest’ultimo viene infuso la principale botanica, l’assenzio piemontese, del quale, come da capitolato, si utilizzano le sole sommità fiorite, mentre le altre botaniche, tra le quali troviamo sambuco, cannella, cardamomo, vaniglia del Madagascar, sono infuse in alcol puro.

Il risultato di tale lavorazione, dove tradizione e innovazione si fondono, è un vermouth (alc 17% in vol) che si presenta al naso carico di profumi, con note floreali di assenzio e sambuco che si aggiungono a quelle speziate di cardamomo, pepe e cannella e a quelle dolci della vaniglia. Fine ed elegante al palato, grazie alla distillazione di una parte dell’infuso, che ne attenua le note di amaro, rendendolo particolarmente delicato, il Vermouth di Torino Superiore Bianco Gamondi è un ottimo aperitivo, da servire freddo o con ghiaccio, in modo da lasciar sprigionare al meglio tutti i suoi aromi, ma si presta altrettanto bene all’uso in miscelazione, sia per la preparazione di grandi classici sia per originali creazioni. È disponibile in bottiglia da 1l.

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Sessanta candeline per Chinò Sanpellegrino

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Chinò Sanpellegrino

Il colore ambrato, l’aroma intenso e il gusto dei chinotti di Sicilia, che si chiude con un finale amarognolo e fruttato, caratterizzano da sempre Chinò Sanpellegrino. Per l’esattezza da 60 anni: tanti ne compie quest’anno la bibita.

Era il 1958 quando nasceva la ricetta del Chinotto Sanpellegrino, che negli anni Ottanta avrebbe cambiato il suo nome in Chinò, mentre da allora è rimasta invariata la formula, ancora tenuta rigorosamente segreta, che ne ha mantenuto inalterato nel tempo il gusto e la qualità.

Ricetta della quale si sa, però, che contempla un infuso di ingredienti botanici selezionati combinato con l’estratto di chinotto. Frutto quest’ultimo che arriva da un’unica piantagione siciliana, quella dell’Azienda agricola Castrorao che con Sanpellegrino ha un rapporto di esclusiva. Si tratta di oltre 9.000 piante di chinotto, in 5 ettari di terreno, coltivate con un moderno sistema di fertificazione e irrigazione sostenibile, quindi senza utilizzo di pesticidi e con un apporto ottimizzato di acqua e fertilizzanti (di azoto, fosforo e potassio) nella giusta misura. Piantagione dalla quale lo scorso anno sono partite circa 88 tonnellate di chinotti alla volta dello stabilimento di Madone, in provincia di Bergamo, dove viene prodotto il cuore della bevanda.

Insieme al gusto, a trasmettere l’immagine del prodotto nel tempo ha contribuito anche il pack distintivo, caratterizzato dall’iconica etichetta nera con la stella e la “N” del nome rovesciata, presente su tutti i formati, dalla classica clavetta in vetro da 20 cl alla lattina da 33 cl alle bottiglie in Pet da 50 e 125 cl. Un’immagine che ha seguito l’evoluzione dei consumi e degli stili di vita degli italiani, accompagnandoli con campagne pubblicitarie coinvolgenti e sempre al passo con i tempi

Evoluzione dei consumi che Chinò continua ad accompagnare, presentandosi oggi come una bevanda che, oltre al tradizionale consumo, grazie alla sua versatilità si presta bene anche per l’uso nella mixabiliby, dando vita a originali cocktail. Esempio ne sono alcune creazioni dei bartender Sanpellegrino, come Nel ballon come un Barolo, dove è miscelato con whisky torbato e completato da una scorza d’arancia, Raisin Bit, dove si aggiunge a bitter e passito, Builder, dove il gusto agrumato di Chnò si sposa a quello del lime e del succo di arancia supportato da una base alcolica di sake, e Mojito Chinò, rivisitazione del classico cocktail caraibico dove va a sostituire la soda.

Le ricette Chnò Sanpellegrino

Nel ballon come un Barolo

Nel ballon come un Barolo

Ingredienti:

1 Chinò Sanpellegrino, scorza d’arancia, gocce di whisky torbato

Preparazione:

versare Chinò nel bicchiere. Spremere una scorza d’arancia sopra il bicchiere e poi mettere la scorza nel bicchiere. Aggiungere qualche goccia di whisky torbato.

Bicchiere:

ballon

Raisin Bit

Raisin Bit

Ingredienti:

3 cl bitter, 3 cl Passito, Chinò Sanpellegrino, scorza di pompelmo

Preparazione:

Versare gli ingredienti in un bicchiere e mescolare. Aggiungere ghiaccio a cubetti e colmare con Chinò Sanpellegrino. Guarnire con una scorza di pompelmo.

Builder

Builder

Ingredienti:

succo di ½ lime, 3 cl succo d’arancia, 3 cl sake, Chinò Sanpellegrino

Preparazione: 

Versare gli ingredienti nel bicchiere e mescolare. Riempire con ghiaccio a cubetti e completare con il Chinò Sanpellegrino. Guarnire con fetta d’arancia e rondella di lime.

Bicchiere:

tumbler basso

Mojito Chinò

Mojito Chinò

Ingredienti:

2 barspoon zucchero di canna bianco, 1,5 cl succo di lime, 7/8 foglie di menta, 1,5 cl rum bianco, Chinò Sanpellegrino

Preparazione:

Versare nel bicchiere lo zucchero, il succo di lime e le foglie di menta dopo averla leggermente pressata con le mani. Aggiungere il Chinò e amalgamare con un barspoon. Riempire il bicchiere con ghiaccio a cubetti, versare il rum e mescolare. Guarnire con un ciuffo di menta

Bicchiere:

collins

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Carpaccio di mare Prinz, una nuova idea per il pranzo al bar

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Carpaccio di mare Prinz

È il Carpaccio di mare in formato da 750 g la novità per la pausa pranzo al bar di Prinz.

Pronta all’uso, la nuova specialità di pesce dell’azienda altoatesina, è un prodotto di alta qualità, povero di grassi ma ricco di proteine, realizzato per consentire agli operatori di soddisfare, in modo facile e veloce, le necessità di un pubblico di consumatori sempre più esigente e attento alle proprietà organolettiche e salutistiche degli alimenti. È infatti ottenuto dalla lavorazione di selezionate materie prime, accuratamente selezionate, quali polpo, totano e mazzancolle, dal gusto delicato e insaporito semplicemente con aromi e spezie. Inoltre, è del tutto privo di lattosio e gluten free, così che può essere consumato anche dai clienti che hanno problemi di intolleranze o di allergie a queste due sostanze.

Carpaccio di mare Prinz confezioneMolto versatile, il Carpaccio di mare si presta a diverse preparazioni: può essere una gustosa base per finger food e stuzzichini per l’aperitivo, o per la creazione di piatti unici, accompagnandolo con verdure, ma anche un sorprendente ingrediente per la farcitura di panini gourmet, pizze e focacce.

Altro suo punto di forza è poi la praticità d’uso. Il Carpaccio è infatti fornito in comodi rotoli, freschi o surgelati, con una shelf life di 40 giorni, solo da affettare, dai quali è possibile ottenere fino a 90 fette di prodotto pronto. Ciò si traduce in un vantaggio anche sotto il profilo della spesa, in quanto l’operatore utilizza l’intero prodotto, senza alcuno spreco, e può facilmente calcolare con precisione le porzioni e il costo di ogni singola preparazione.

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Laura Ceccacci e la junior Veronica Beccati i vincitori di Cockt-Ail

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Cockt-Ail Laura Ceccacci

Si è concluso al Regina Palace Hotel di Stresa il tour attraverso l’Italia di Cockt-Ail, il contest benefico dove bartender e barlady si sfidano a colpi di cocktail per raccogliere fondi per Ail, l’Associazione italiana contro le leucemie-linfomi e mieloma. Ultima tappa, svoltasi nell’ambito del 69° Convegno Nazionale Aibes, che ha decretato i vincitori del concorso: Laura Ceccacci (nella foto in apertura) del Caffè Cristallo di Fano (Pesaro-Urbino) e, per la categoria junior, Veronica Beccati dell’Istituto alberghiero di Caprese Michelangelo (Arezzo).

Ma a vincere è stata soprattutto la solidarietà, principale obiettivo della manifestazione frutto di un’operazione tra Aibes, Ail e Fabbri 1905, con oltre 14.000 euro raccolti. Un successo frutto della generosità degli sponsor, in primis Fabbri 1905, principale sostenitore dell’iniziativa fin dalla sua prima edizione quattro anni fa, del pubblico che ha partecipato alla raccolta fondi e alle aste organizzate nelle varie tappe e dei tanti professionisti della miscelazione che hanno preso parte al contest, con i primi tre classificati per ogni categoria che hanno girato all’Associazione l’assegno vinto.

Alla finalissima per la categoria senior hanno preso parte otto bartender: i vincitori delle tappe precedenti, Andrea Piccoli (Riccione), Federico Borrillo (Benevento), Ilaria Bello (Roma), Laura Schirru (La Maddalena) Gioacchino Coppola (Rimini), e tre ripescati, scelti attraverso una nuova selezione tra tutti i concorrenti che avevano preso parte alle gare, Laura Ceccacci, Massimo Maiorano e Brunetto Sanchioni. La loro prima prova è consistita nel presentare la loro ricetta originale (con un volume alcolico non superiore al 21%), con la quale si erano aggiudicati o partecipato alla gara di tappa, alla giuria presieduta da Derrick Lee, segretario Iba, e Giorgio Fadda, vicepresidente Iba.

Prova superata da tre concorrenti, Ceccacci, con il suo Pipita (gelato al mango, rum Plantation 3 Stars, Mixybar Falernum Fabbri, Sciroppo Amarena Fabbri, Passoa), Coppola con Sicilian Collins (Marendray Fabbri, Grey Goose L’Orange, sherbet agli agrumi, Pompelmo DiFrutta, Ginger Ale Cortese) e Maiorano con Ama-te sul mare (Plantation Original Dark Rum, Green Tea Pesca e fiori di Sambuco ama_tè, Succo di Mela verde ama_tè, Mixyfruit Passion Fruit Fabbri, Dry Orange De Kuyper, Amarena Fabbri), che hanno avuto così accesso alla fase successiva.

Cockt-Ail
Il podio di Cockt-Ail: al centro la vincitrice Laura Ceccacci, alla sua destra Gioacchino Coppola (2° classificato) e a sinistra Massimo Maiorano (3° classificato).

Questa è consistita nella creazione di un drink con gli ingredienti trovati all’interno di una mistery box. Drink che i tre concorrenti hanno sottoposto dapprima al giudizio di una nuova giuria, composta dalle barlady Cinzia Ferro ed Erica Rossi e del bartender Paolo Mati, per poi metterli in vendita al pubblico. La somma dei voti delle due giurie e del punteggio ottenuto in base al numero di drink venduti è scaturita la classifica finale che ha viso imporsi Laura Ceccacci, che si è aggiudicata anche il premio speciale Sirman, davanti a, rispettivamente, Gioacchino Coppola dell’Akademia Cucina and More di Pozzuoli (Napoli) e Massimo Maiorano del Lloyd’s Baia Hotel di Vietri sul Mare (Salerno).

Premiati con i riconoscimenti speciali messi in palio dalle aziende sponsor anche Federico Borrillo, premio Absolut Vodka, Andrea Piccoli, premio Amaro Silano, Brunetto Sanchioni, Liquore Strega, Laura Schirru, premio Amaro Montenegro, e Ilaria Bello, che ha conquistato il premio Piazza Happy Hour per la migliore decorazione.

Cockt-Ail Junior Veronica BeccatiA sfidarsi nella categoria junior di Cockt-Ail, invece, 17 nuove promesse della miscelazione, provenienti dalle scuole di formazione di tutta Italia, e selezionate con una serie di eliminatorie regionali. Per loro la sfida è consistita nella creazione di un originale drink analcolico. A spuntarla è stata Veronica Beccati (nella foto a sinistra), impostasi davanti a Raffaele Pinto dell’Iis Piranesi di Capaccio Paestum (Salerno), che insieme al secondo gradino del podio si è aggiudicato anche il premio Piazza Happy Hour, e a Chiara Pippione dell’Afp Colline astigiane di Asti.

Premiati anche Francesco Cesario dell’Ipsseoa di Polignano a Mare e a Luca Meotti di Impresa formativa scuola di ristorazione Cefal di Bologna, ai quali sono andati i premi degli sponsor, rispettivamente, il premio Pronto Ghiaccio per la migliore performance e il premio Sirman.

Le ricette di Cockt-Ail

Pipita di Laura Ceccacci

Ingredienti:

5 cl gelato al mango, 5 cl Plantation 3 Stars Rum, 1 cl Mixybar Falernum Fabbri, 1 cl Sciroppo Amarena Fabbri, 1 cl Passoa

Tecnica:

frozen.

Decorazione:

fetta di lime, fragola, mirtillo, fetta di pompelmo e foglia di ananas

Bicchiere:

coppetta

Sicilian Collins di Gioacchino Coppola

Ingredienti:

1,5 cl Marendray Fabbri, 4,5 cl Grey Goose L’Orange, 2 cl sherbet agli agrumi homemade, 2,5 cl Pompelmo DiFrutta, top Ginger Ale Cortese

Tecnica:

shake & strain

Decorazione:

cioccolato e agrume candito

Ama-te sul mare di Massimo Maiorano

Ingredienti:

3 cl Plantation Original Dark Rum, 4 cl Green Tea Pesca e fiori di Sambuco ama_tè, 3 cl Succo di Mela verde ama_tè, 1,5 cl Mixyfruit Passion Fruit Fabbri, 1 cl Dry Orange De Kuyper, 1,5 cl Amarena Fabbri

Tecnica:

frozen

Decorazione:

Amarena Fabbri, fettina di mela verde, foglie di ananas, scorza di limone, scorza di arancia

Bicchiere:

coppa champagne

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Le “classiche” cioccolate Eraclea ora sono gluten free

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cioccolate Eraclea gluten free

Il gusto della tradizione, ma ora in versione gluten free. È la gamma di cioccolate Eraclea che arriva nel bar nella nuova ricetta del tutto priva di glutine, che va così a soddisfare le esigenze di un numero crescente di consumatori intolleranti alla proteina.

Il rinnovo della ricetta ha interessato le classiche referenze della linea Antica Cioccolateria Eraclea, ovvero la Cioccolata Classica, Fondente, al Latte e Bianca, nel formato monodose, in scatole da 15 bustine da 32 g ciascuna, e da cioccolatiera, fornita in buste da 250 g. Referenze che, ovviamente, conservano le caratteristiche che da sempre le contraddistinguono: il colore intenso, il gusto vellutato e la grande corposità.

Caratteristiche alle quali si aggiunge la facilità di preparazione. Ad esempio, per preparare le cioccolate in cioccolatiera, fornita in comodato d’uso, basta semplicemente sciogliere il contenuto di una busta in 2 litri di latte e mescolare. Una volta che la polvere si è sciolta si versa il tutto nella campana della macchina impostandone la temperatura a 90 °C. Quando la spia luminosa verde si spegne, si imposta la temperatura a 75 °C e da quel momento il prodotto è pronto da servire.

Come da tradizione, l’azienda del gruppo Lavazza, insieme alle cioccolate fornisce ai locali tutta una serie di materiali di servizio e di comunicazione. I primi comprendono le eleganti tazzine, con piattino, decorate con le immagini stilizzate delle fave di cacao. I secondi i nuovi Menù Cioccolata, i Menù Ricette Cioccolatiera Eraclea che evidenziano la novità, e un quadro appositamente realizzato per indicare la presenza dei nuovi prodotti nell’assortimento.

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Con Rossi&Rossi arriva Bébo, il liquore al caffè cubano

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È il caffè di Cuba il protagonista di Bébo, il liquore premium prodotto dal gruppo olandese De Kuyper Royal Distillers e distribuito in esclusiva in Italia da Rossi&Rossi.

La ricetta del prodotto, creata da Myriam Hendrickx, master distiller di De Kuyper, ha infatti proprio nel caffè cubano 100% Arabica il suo ingrediente principale. Caffè coltivato sulle montagne della Sierra Maestra, raccolto a mano ed essiccato al sole e tostato direttamente sull’isola caraibica. Una pregiata materia prima che conferisce tutto il suo ricco aroma al liquore e un gusto particolarmente bilanciato, grazie a un doppio metodo di estrazione. La ricetta prevede infatti un’estrazione a freddo, che esalta le note fruttate, fresche e speziate del caffè, regalando al prodotto il suo gusto morbido, e un’estrazione a caldo, che invece conferisce al liquore l’aroma scuro e profondo che lo contraddistingue.

Alle due estrazioni, miscelate in parti uguali, vengono poi aggiunte delle botaniche selezionate, tra le quali cannella, noce moscata, chiodi di garofano e semi di sedano, e infine acqua, zucchero, rum e spirito di malto. Il risultato finale è liquore speziato (alc. 24% in vol) dove risalta il sapore del caffè cubano in un ottimo bilanciamento tra acidità e dolcezza, caratteristiche che permettono anche di mantenere basso il grado zuccherino (200 g/L) ed evitare l’utilizzo di caramello, aromi e coloranti artificiali.

Disponibile in formato da 70 cl, Bébo è ottimo servito liscio o con ghiaccio, ma rappresenta anche un sorprende ingrediente per la miscelazione. Un esempio di drink è Bébo Espresso Martini, composto da Bébo, caffè espresso, vodka e un cucchiaino di zucchero, da servire in tazza. Un drink che i bartender della casa olandese hanno messo a punto, richiamandosi alle origini di questo liquore.

Bébo deve infatti il suo nome a Mr Bébo, il leggendario proprietario di un misterioso speakeasy a L’Avana. Un semplice negozio di caffè, nascondeva un esclusivo circolo privato sotterraneo al quale si accedeva ordinando “Cafè mucho gusto!” e dove venivano serviti cocktail in tazze da caffè, in modo da nasconderli in caso di controlli e visite indesiderate.

Un’origine leggendaria che il liquore porta anche nella sua etichetta, dove le tonalità calde e ambrate del liquore valorizzano i colori del simbolo del Club, il colibrì Cantante. Un omaggio a Cuba che si prolunga nella stessa forma della bottiglia, con gli archi che riflettono cattedrali e edifici in stile spagnolo di L’Avana e il fondo ispirato allo stelo di una palma della costa caraibica.

Bébo Espresso Martini

Bébo Espresso Martini

Ingredienti:

30 ml Bébo, 30 ml caffè espresso, 30 ml vodka, 1 cucchiaino di zucchero
Preparazione: shake and strain

Guarnizione:

3 chicchi di caffè

Bicchiere:

tazza

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Cannella e Zenzero le novità in limited edition di Coca-Cola Zero

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Coca-Cola Zero limited edition

Novità in casa Coca-Cola. Il colosso del beverage ha lanciato due nuove referenze in edizione limitata per la sua variante Zero. Si tratta di Coca-Cola Zero Zuccheri Cannella e Coca-Cola Zero Zuccheri Zenzero, proposte nel formato lattina da 250 ml.

Distribuite da Coca-Cola Hbc Italia, il principale produttore e distributore di prodotti della The Coca-Cola Company nel nostro paese, le due nuove referenze saranno disponibili per tutto l’inverno. E al clima invernale si adattano perfettamente le nuove varianti con i loro aromi speziati, quello dolce e avvolgente della cannella, e quello più pungente dello zenzero. Proposte che confermano l’impegno dell’azienda nell’innovazione e nel mettere a punto prodotti sempre nuovi e in linea con le tendenze di consumo. Tendenze che includono anche l’attenzione verso regimi alimentari più corretti. Zenzero e Cannella ampliano infatti la gamma Zero di Coca-Cola, dove “Zero” sta per assenza di zuccheri e di calorie. Gamma che conta la classica Coca-Cola Zero e Coca-Cola Zero Limone.

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La miscelazione degli amari in casa Campari

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amari Campari Alessandro Pitanti

Tradizionalmente gli amari hanno nel dopo pasto il loro momento di consumo privilegiato. Eppure, la ricchezza di sapori e di aromi che li caratterizza, conferita dai sapienti mix di botaniche alla base delle loro ricette, ne fa dei prodotti estremamente versatili, aperti a differenti possibilità di utilizzo, a partire dalla nuova frontiera della miscelazione. Una tendenza quest’ultima nata negli Usa e che più di recente ha cominciato a prendere piede anche in Italia, che degli amari è la patria. Nello sperimentare e mostrare le potenzialità degli amari anche questo ambito è particolarmente impegnato il Gruppo Campari, forte di un portfoglio che conta vere eccellenze della tradizione.

Eccellenze quali Cynar, l’amaro al carciofo dal particolare gusto dolce-amaro, Cynar 70 Proof, ottenuto dalla stessa ricetta del fratello maggiore, ma dalla gradazione alcolica maggiore (alc 35% in vol), Averna, l’amaro siciliano dal delicato gusto di erbe e agrumi mediterranei, Braulio, l’amaro valtellinese dalle note balsamiche, ottenuto dall’infusione di erbe alpine, piante, radici e invecchiato per 15 mesi in botti di rovere di Slavonia. Alle quali si aggiungono le riserve Averna Don Salvatore, con le sue calde note di legno mescolate ad aromi di spezie e frutta secca date dall’invecchiamento per 18 mesi in botti dove ha riposato grappa, e il raffinato Braulio Riserva, invecchiato per 24 mesi e filtrato delicatamente per preservarne maggiormente la componente vegetale.

Prodotti dal gusto complesso e dal ricco profilo aromatico che ben si prestano alla miscelazione, sia come ingrediente aromatizzante sia come base alcolica dei cocktail.






«Proprio perché prodotti già di per sé complessi, per esaltarne tutto il loro potenziale in miscelazione il consiglio è di lavorare sempre con semplicità – spiega Alessandro Pitanti, bartender e trainer di Campari Academy, l’accademia di bartending di Gruppo Campari -. Quindi contenendo il numero degli ingredienti, in modo da far risaltare tutte le loro componenti aromatiche, che altrimenti andrebbero a coprire, o essere coperte, quelle degli altri prodotti». Ad esempio, le tipiche note agrumate dell’Averna si esaltano a meraviglia abbinate a quelle del caffè, componendo così gli ingredienti base di Averna Espresso, un perfetto after dinner, completato dalla nota dolce di sciroppo di vaniglia equilibrata da qualche goccia di bitter al cioccolato. Note che si possono far risaltare anche con un semplice abbinamento a una bibita sodata, soprattutto se agli agrumi, come in un Sicilian Coke, composto da Averna e un top di Bitter Lemon Thomas Hanry, guarnito con scorza di limone e un rametto di rosmarino.

«Da tenere presente, poi, che gli amari bene si combinano con bitter e vermouth, così come possono sostituirli – prosegue il trainer Campari -. Come nel Black Manhattan, rivisitazione del grande aperitivo, creata dal bartender Todd Smith, utilizzando l’Averna al posto del vermouth e miscelandolo con rye whiskey, Angostura bitters e orange bitters. E allo stesso modo si possono creare originali twist sull’Americano o il Negroni».

Così come la particolare nota erbacea del Cynar, in sostituzione del tradizionale bitter, miscelata a prosecco e chiusa da uno spash di soda, può dare un carattere del tutto nuovo a un altro classico dell’aperitivo italiano come lo Spritz, o, in aggiunta a una base di bourbon e a zucchero, a un altro classico predinner quale l’Old Fashioned.

Sempre il Cynar, nella sua versione più strutturata Cynar 70, nata pensando proprio alla miscelazione, può a sua volta diventare la base alcolica di un sour, come il Cynar Sour, preparato con succo fresco di limone, sciroppo di zucchero e rum. O di un julep, come il Cynar Julep, miscelandolo con succo fresco di limone, zucchero di canna e foglie di menta e completando con un top di succo di pompelmo, un drink rinfrescante, dove le note amaricanti dell’amaro si bilanciano con quelle dei succhi degli agrumi freschi e il tutto è ravvivato dalle note balsamiche della menta.

E proprio le decise note balsamiche caratterizzano Braulio, facendone, all’interno della gamma di brand Campari, il più tipico amaro da dopo cena. Senza pregiudicarne, però, altre possibilità di impiego. «Lavorando sempre con semplicità le possiamo sfruttare per creare ancora una volta per un julep, aggiungendo succo di limone e sciroppo di miele – conclude Pitanti -. Ma ci si può spingere ancora addirittura dando vita a un originale aperitivo, come Braulio Alpina, fatto miscelando l’amaro con Aperol, soda e guarnito con una fetta di arancia».

Le ricette

Averna Espresso

Ingredienti:

4,5 cl Averna, e 3 cl caffè espresso, 1,5 cl sciroppo di vaniglia, 3 gocce bitter al cioccolato

Preparazione:

lasciare raffreddare il caffè e poi versare in un Boston glass. Shakerare vigorosamente e filtrare in un womb (bicchiere per il servizio dell’Averna) ben freddo

Sicilian Coke

Sicilian Coke

Ingredienti:

4,5 cl Averna, top Bitter Lemon Thomas Hanry, guarnito con scorza di limone e un rametto di rosmarino

Preparazione:

versare Averna e il bitter in un bicchiere collins con ghiaccio e mescolare.

Guarnizione:

scorza di limone e un rametto di rosmarino

Cynar Spritz

Ingredienti:

3 cl Cynar, 6 cl prosecco Doc Cinzano, soda

Preparazione:

versare il prosecco in un tumbler con ghiaccio, poi il Cynar e completare con uno spruzzo di soda.

Guarnizione:

una fetta di arancia e una fetta di limone

Cynar 70 Sour

Cynar Sour

Ingredienti:

4,5 cl Cynar 70, 1,5 cl succo di lime fresco, 1,5 cl sciroppo di zucchero, 0,75 cl Appleton Reserve Blend, albume d’uovo

Preparazione:

versare gli ingredienti nello shaker con ghiaccio e shakerare. Filtrare in una coppetta sour

Guarnizione:

scorzetta di limone

Cynar Julep

Ingredienti:

6 cl Cynar, 1,5 cl succo fresco di limone, 1 teaspoon zucchero di canna, 4 foglie di menta, top succo di pompelmo

Preparazione:

versare in un bicchiere highball le foglie di menta, lo zucchero e il succo di limone. Aggiungere il Cynar e completare con un top di succo di pompelmo

Guarnizione:

foglie di menta e fetta di pompelmo

Braulio Alpina

Ingredienti:

3 cl Braulio, 3 cl Aperol, soda

Preparazione:

versare gli ingredienti in un bicchiere old fashioned con ghiaccio e mescolare.

Guarnizione:

una fetta di arancia

 

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Appleton Estate fa poker alla ShowRum Tasting Competition

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Quaterna per Appleton Estate alla StcShowRum Tasting Competition 2018. Nel concorso, che si è svolto in occasione di ShowRum – The Italian Rum Festival, una delle maggiori manifestazioni al mondo dedicate a rum e cachaca, tenutasi a Roma lo scorso 30 settembre e 1 ottobre, i rum premium della storica distilleria giamaicana del Gruppo Campari hanno conquistato il titolo di Best in Class in ben quattro categorie.

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    Appleton Estate Reserve Blend, blend di 20 rum con una media di 6 anni di invecchiamento, si è aggiudicato il premio nella categoria Traditional Pot Still & Blended No Aged Declared. Appleton Estate Rare Blend 12 y.o., miscela di rum con un invecchiamento di almeno 12 anni, ha conquistato il primo posto nella classe Traditional Pot Still & Blended 8-15. Appleton Estate 21 y.o., frutto di una selezione dei più pregiati rum di Appleton Estate con un invecchiamento minimo di 21 anni, ha conquistato la Best in Class nella categoria Traditional Pot Still & Blended >15. A completare la quaterna Wray & Nephew White Overproof, il rum bianco ad alta gradazione che nasce dalla miscela di diversi tipi di rum delle tenute di Wray and Nephew, che ha trionfato tra i Traditional Pot Still & Blended Unaged. Di seguito le caratteristiche dei quattro distillati premiati.
    Best in class Traditional Pot Still & Blended No Aged Declared
    Appleton Estate Reserve Blend 
    È un blend di 20 rum selezionati, diversi per stile e con una media di 6 anni di invecchiamento, che include due rarissimi rum provenienti dalla riserva della distilleria giamaicana.
    Best in Class Traditional Pot Still & Blended 8-15
    Appleton Estate Rare Blend 12 y.o.
    Frutto dell’assemblaggio di rum maturi con almeno 12 anni di invecchiamento in botti di quercia americana, è un prodotto di alta qualità che si caratterizza per lo spiccato carattere legnoso e il gusto complesso, morbido e robusto.
    Best in Class Traditional Pot Still & Blended >15
    Appleton Estate 21 y.o.
    Pregiato rum da degustazione ottenuto da una selezione dei più pregiati rum di Appleton Estate, con un invecchiamento minimo di almeno 21 anni. Peculiarità che regalano al blend finale un carattere deciso e un bouquet dalle delicate note agrumate, speziate e legnose.
    Best in class Traditional Pot Still & Blended Unaged
    Wray & Nephew White Overproof
    Rum bianco ad alta gradazione alcolica frutto della miscela di diversi tipi di rum delle tenute di Wray and Nephew, in Giamaica. Di colore chiaro brillante, ha un aroma naturale fruttato con toni di melassa. Pungente al palato, è perfetto per la miscelazione. G.S.

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Da O-I una tecnica innovativa per personalizzare le bottiglie di vetro

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bottiglie O-I

Bottiglie che, oltre alla tradizionale funzione di contenitori, diventano strumenti di marketing e oggetti di design industriale. È quanto permette di fare O-I : Expressions, un’innovativa tecnologia lanciata da Owens-Illinois (O-I), realtà statunitense tra i maggiori produttori di packaging in vetro.

Grazie alla stampa digitale, la nuova tecnologia consente di creare packaging in vetro altamente personalizzati con volumi e tempi di produzione flessibili, e con una vasta gamma di colori e design. Peculiarità che le sono valse il premio Best Bottle in Glass ai World Beverage Innovation Awards 2018, tra le maggiori fiere dedicate alle attrezzature per l’industria delle bevande.

In pratica, O-I Expression trasforma la bottiglia in una sorta di tela pittorica, che può essere decorata con la massima libertà, con decori personalizzati e su misura. Veloce ed economicamente competitiva, la soluzione va incontro all’esigenza delle aziende di differenziare il proprio prodotto e, in virtù della sua flessibilità, si rivela particolarmente adatta per la creazione di bottiglie pensate per campagne lampo, promozioni stagionali o edizioni limitate.

Alla base della soluzione vi è la stampa digitale industriale direct2glass, una tecnica che facilita la stampa diretta senza contatto attraverso un processo drop-on-demand, dove la goccia d’inchiostro viene generata solo quando è necessaria per la stampa. L’utilizzo di inchiostri Uv assicura una polimerizzazione dell’inchiostro veloce e affidabile, mentre il modello Cmyk permette la colorazione del disegno in tutto lo spettro dei colori Pantone. Altro valore aggiunto è la sostenibilità, in quanto gli inchiostri impiegati sono biologici e quindi non vanno a compromettere la riciclabilità del vetro.

Accanto alla versione base, O-I ha messo a punto anche il servizio premium OI: Expressions Relief, che prende il nome dalla tecnica scultorea del rilievo e che consente di creare anche effetti tattili personalizzati, sempre stampati digitalmente, sulla bottiglia, ad esempio la goffratura e la goffratura colorata, sempre con volumi di produzione flessibili e costi competitivi. Servizi che saranno disponibili in Italia e in Europa entro la metà del prossimo anno.

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Andrea Civettini è The Vero Bartender Global 2018 di Amaro Montenegro

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Andrea Civettini Amaro Montenegro

È andato ad Andrea Civettini il titolo di The Vero Bartender Global 2018 di Amaro Montenegro. Il bartender bresciano, in forza al Paradiso di Barcellona, si è aggiudicato la finale internazionale del contest, svoltasi a Bologna presso la sede di Gruppo Montenegro.

Gara nella quale Civettini ha affrontato gli altri nove concorrenti, provenienti da altrettanti paesi, vincitori delle sezioni nazionali del contest: il campione italiano Michael Limoni del Cafè del Viale di Faenza, il campione d’Olanda Lukas Sedlmaier, Armin Mohebbi dell’Eberts Bar di Vienna per l’Austria, Markus Müller del Hefner Bar di Berlino per la Germania, Kyle Erkes, il campione degli Stati Uniti, Elsedio Huta del Fusion di Tirana per l’Albania, Aleksandra Jaworska del Bullard and Worth di Edimburgo per il Regno Unito, Xander Dedroog del Bar Nine di Lovanio per il Belgio e Will Krepop del Jungle Boy Bar di Windsor per l’Australia.

Due le prove che i finalisti hanno dovuto affrontare, una individuale e una in team, entrambe ispirate all’alta cucina. Prove che hanno potuto affrontare al meglio, anche grazie al progetto di alta formazione cui hanno preso parte in occasione della finale, che li ha portati per una settimana in alcuni dei più prestigiosi locali d’Italia e che ha coinvolto grandi nomi della mixology come Peter Dorelli, Salvatore Calabrese, Alex Kratena, Marian Beke, bartender e direttore di The Gibson di Londra, e Daniele Gentili, tra i maggiori esperti italiani di mixology gourmet.

Nella prima prova della giornata i bartender hanno presentato il loro Twist on Classic realizzato con Amaro Montenegro utilizzando particolari tecniche culinarie applicate alla mixology. Drink che, inoltre, doveva contenere una delle erbe aromatiche alla base della ricetta dell’Amaro (origano, maggiorana, semi di coriandolo, cannella, arancia dolce, arancia amara, arancetti amari, artemisia, chiodi di garofano, noce moscata). In questa prova Civettini ha proposto il suo Flor de Monte, originale rielaborazione del Pisco Sour fatta con Amaro Montenegro, succo di lime, sciroppo di vaniglia, Pisco Gobernador, completata con un top di spuma francese preparata con il sifone.

La giuria, da sx: Davide Degiovanni, Jake Emen, Marian Beke e Matteo Bonoli

Nella seconda, la Secret Box, i concorrenti, divisi in squadre di due, hanno dovuto creare un cocktail, utilizzando gli ingredienti disponibili in un apposito corner shop, per accompagnare un piatto realizzato ad hoc, uno diverso per ogni team, da Davide Degiovanni, head chef dell’Union Street Café by Gordon Ramsey, e ispirato alla tradizione culinaria dei paesi in gara. A Civettini, che ha gareggiato in coppia con il campione d’Olanda Lukas Sedlmaier, è toccato in sorte Pickled vegetables salad, piatto ispirato alla cucina albanese a base di un impasto di pane nero, chiodi di garofano, alloro, olio e sale. Piatto che il duo ha accompagnato con Montecco, drink preparato con grappa e Amaro Montenegro, succo di limone, sciroppo di zucchero, cetriolo e prosecco.

A giudicare le performance dei finalisti la giuria composta da Marian Beke, Jake Emen, giornalista specializzato nel food&beverage, lo chef Degiovanni e Matteo Bonoli, master herbalist di Amaro Montenegro. Giuria che ha premiato la creatività del bartender bresciano e la sua capacità di lavorare in squadra.

Insieme al titolo, con la vittoria Civettini si è aggiudicato un workshop di due giorni a Londra con Davide Degiovanni, e Simone Caporale.

Le ricette di Andrea Civettini

Flor de Monte

Andrea Civettini_Flor de Monte

Ingredienti:

4 cl Amaro Montenegro, 2,5 cl succo di lime, 1 cl sciroppo di vaniglia, 2,5 cl Pisco Gobernador, top di spuma francese*

Tecnica:

Shake & double strain

Guarnizione:

crusta di zenzero e fiori di origano

Bicchiere:

flute da champagne

* preparata in sifone con 200 ml cava, 40 ml succ di limone, 50 ml sciroppo di cannella, 40 ml succo di pompelmo, 70 ml Suze, 40 ml Crème de cassis, 25 gr Proespuma Frio Sosa, a pizzico di sale

Il Montecco di Andrea Civettini e Lukas Sedlmaier

Ingredienti:

2 cl grappa, 4,5 cl Amaro Montenegro, 2,5 cl succo di limone, 1,5 cl sciroppo di zucchero, cetriolo, top di prosecco

Tecnica:

shake

Bicchiere:

coppetta

Guarnizione:

cetriolo rosa e clove smoke

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