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Due nuove referenze agrumate per Malfy Gin

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Malfy Gin

Prosegue all’insegna dei gusti agrumati l’ampliamento della gamma di Malfy Gin. Il gin premium italiano, prodotto dalla famiglia Vergnano, si arricchisce di due nuove referenze, Malfy Gin con Arancia e Malfy Gin Rosa, preparate, rispettivamente, con arancia rossa siciliana e con pompelmo rosa.

I due nuovi prodotti confermano la ricerca e la volontà di puntare su sapori insoliti e alternativi da parte dei master distiller della casa, Beppe Ronco e Denis Muni, e ampliano una gamma che già comprende una referenza agrumata, Malfy Gin con Limonei, oltre a Malfy Gin Originale. Gamma tutta distribuita da Compagnia dei Caraibi.

Malfy Gin con Arancia nasce dall’unione delle arance rosse siciliane fresche con ginepro italiano, unione alla quale in seguito vengono aggiunte altre 6 botaniche: scorza di limone, scorza di pompelmo, radici di angelica, cassia, coriandolo e liquirizia. Il risultato di questo incontro è un prodotto ben bilanciato, che regala al naso e al palato un contrappunto di note dolci e insieme speziate.

Dalla Sicilia arrivano anche i pompelmi che donano a Malfy Gin Rosa il suo tratto caratterizzante, ovvero un sapore piacevolmente pungente. In questo caso, però, oltre al pompelmo e al ginepro, sono 5 le botaniche che completano la ricetta: rabarbaro, scorza di limone, cassia, liquirizia, coriandolo e radici di angelica.

A esaltare il carattere agrumato di questi gin, concorre il processo di lavorazione. Per la loro distillazione, nella distilleria Torino Distillati situata a Moncalieri (Torino), dove vengono prodotti, si un alambicco in acciaio inossidabile sottovuoto e il processo avviene a una temperatura di 60° C, la più bassa temperatura possibile per effettuare la distillazione, ma al tempo stesso quella che permette la migliore estrazione degli aromi degli agrumi. Disponibili in bottiglie da 70 cl, entrambe le nuove referenze hanno un volume alcolico del 41%.

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Arrivo in gruppo per i bartender ciclisti de La Classica Martini

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Martini La Classica arrivo

Tanta fatica, ma altrettanta, e ancor maggiore soddisfazione per i 45 bartender provenienti da tutto il mondo che il 16 e 17 settembre hanno preso parte a La Classica, la manifestazione ciclistica organizzata da Martini per celebrare i 50 anni di Martini Racing.

Manifestazione dove a pedalare in gruppo, insieme ai bartender provenienti da Regno Unito, Belgio, Francia, Spagna, Polonia, Stati Uniti e Russia, c’erano anche i nostri Mirko Turconi del Piano 35 di Torino, Matteo Di Ienno de Il Locale di Firenze, Nicola Piazza, Martini brand ambassador Italy e Stefano Nincevich, responsabile iniziative speciali di Bargiornale.

Tanta fatica perché davvero impervio il programma del La Classica, con i 220 chilometri da fare spingendo sui pedali, partendo da Pavia per arrivare a Casa Martini a Pessione (Torino). Un percorso, disegnato dall’ex ciclista professionista Daniele Ratto, suddiviso in due tappe, che li ha visti il primo giorno pedalare per 120 chilometri, partendo dalla pianura per salire sulle colline piemontesi fino a quota 1000 m, per poi completare i restanti 100 chilometri il secondo giorno, salendo fino a quota 1400 m, fino a concludere il loro tour in tempo per il meritato aperitivo a Casa Martini.

Ma altrettanta soddisfazione per avercela fatta. Del resto erano arrivati all’appuntamento preparati, grazie a un programma di allenamenti ad hoc messo a punto nell’ambito di Martini Racing Ciclismo, un progetto sviluppato da Martini per aiutare i professionisti della miscelazione a tenersi in forma attraverso lo sport, il ciclismo in particolare, e a creare spirito di gruppo.

Ancor maggiore soddisfazione l’aver contribuito alla raccolta fondi a favore di Wine to Water, un’organizzazione no-profit impegnata a realizzare progetti per garantire l’approvvigionamento di acqua potabile alle persone in diverse zone del mondo, altro scopo della manifestazione.

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Centri commerciali chiusi la domenica: a perderci è il fuoricasa

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mercato fuoricasa

La chiusura dei centri commerciali nei giorni festivi, ipotesi allo studio del governo, non fa bene agli affari del fuoricasa. A dirlo sono gli esperti di The Npd Group, la multinazionale americana di ricerche di mercato, specializzata anche nel fuori casa, secondo i quali, se una tale ipotesi dovesse diventare realtà, si tradurrebbe in una perdita da 940 milioni di euro per gli operatori dei pubblici esercizi.

In base ai dati Crest, l’indagine continuativa che monitora i consumi fuori casa in Italia di The Npd Group, il giro d’affari dei locali nei centri commerciali ammonta a 6,3 miliardi di euro. Un mercato che gode di ottima salute, come mostrano i dati, aggiornati allo scorso giugno, che hanno registrato una crescita dei consumi a doppia cifra negli, ultimi 12 mesi, rispetto allo stesso periodo dello scorso anno. Tanto che la spesa degli italiani presso bar e ristoranti all’interno dei centri commerciali vale l’11% della spesa complessiva destinata ai consumi fuori casa.

Dell’intero giro d’affari, la parte generata nelle domeniche è cospicua: il 15%, corrispondente, appunto, a 940 milioni di euro, con bar, fast food e gelaterie, nell’ordine, a rappresentare la scelta privilegiata per il consumo. Incassi che andrebbero irrimediabilmente persi se fosse introdotta la chiusura domenicale. A essere maggiormente colpite sarebbero le catene, che, oltre a rappresentare la parte attualmente più in salute del mercato, è anche quella con maggiore capacità di investimento.

Gli analisti di Npd sottolineano anche come nei centri commerciali moderni la superficie destinata alla ristorazione sia cresciuta e come il connubio tra ristorazione e attività commerciali sia diventato sempre più forte nel corso degli anni, facendo del centro commerciale stesso un luogo destinato a offrire un’esperienza che va oltre il momento dell’acquisto. Ancora una volta sono i dati a parlare: se un anno fa a consumare in un locale situato in un centro commerciale era in un terzo dei casi una persona che stava facendo acquisti, ora tale rapporto si è ridotto a uno su quattro. Questo significa che i consumi fuoricasa all’interno dei centri commerciali crescono indipendentemente dalla motivazione dello shopping. Uno scenario in controtendenza rispetto alla situazione attuale del mercato dei pubblici esercizi, in sofferenza negli ultimi anni anche per via di nuovi stili di vita che riducono le occasioni di consumo nel fuoricasa.

L’opposto di quanto avviene nei centri commerciali, delle cui visite da parte dei consumatori beneficia alla grande il comparto della ristorazione. Soprattutto la domenica.

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Tante medaglie per gli spirit distribuiti da Rinaldi alla Spirits Selection

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Rinaldi

Incetta di medaglie per gli spirit distribuiti da Fratelli Rinaldi all’ultima edizione di Spirits Selection by Concours Mondial de Bruxelles 2018, tra i principali concorsi internazionali che premia il meglio della produzione mondiale nel campo dei superalcolici. Da Amaro Formidabile a Grappa Pilzer “Delmè” e GinPilz, passando per Grappa Cuore di Vinsanto Riserva Nannoni per arrivare infine ai rhum agricole Trois Rivières e La Mauny, sono diversi i prodotti, tra i 130 in gara provenienti da oltre 50 paesi, premiati dalla giuria. Giuria, composta da 78 degustatori in rappresentanza di 26 nazionalità, tra i quali master blender, buyer, importatori, giornalisti e scrittori di settore, che effettua le sue valutazioni dopo una rigorosa degustazione alla cieca.

Si comincia con Amaro Formidabile, l’amaro italiano (alc. 33,5% in vol) ottenuto artigianalmente dalla macerazione di piante aromatiche e officinali in purissimo alcol di grano, che ha conquistato l’unica Gran Medaglia d’Oro, il massimo riconoscimento destinato ai prodotti di eccellenza assoluta, assegnata nella categoria Bitter, tra le 29 in totale assegnate.

La grappa Del mè della distilleria Pilzer

Altro successo made in Italy è la Grande Medaglia d’Oro conquistata da Grappa del mè (alc 43% in vol) della distilleria trentina Pilzer, frutto di un blend di tutte le otto Grappe di Vitigno Pilzer, che la rendono un prodotto molto peculiare. Grappa del mè ha infatti sia un complesso profumo che ricorda la Grappa di Moscato Giallo e la Grappa di Traminer, unito alla apparente semplicità del profumo delle Grappe di Chardonnay Nosiola e Müller Thurgau, mentre nella parte gustativa la presenza di Grappe di Schiava di Teroldego e di Pinot Nero la rendono molto più ricca, persistente e anche morbida.

Soddisfazioni per la distilleria trentina sono arrivate anche da GinPilz (alc 40% in vol), Medaglia d’oro nella categoria Gin. Un London Dry complesso, dal gusto piacevolmente armonico, persistente e secco, preparato con 15 botaniche, tra le quali, oltre le bacche di ginepro, fiore di luppolo, sperula, radice di genziana, resina, mirtillo, basilico, camomilla, petali di rosa, lavanda, e limone e bergamotto della Costiera amalfitana.

Tornando alle grappe, altra medaglia d’oro, alla Grappa Cuore di Vinsanto Riserva (alc 42% in vol) della distilleria Nannoni, un prodotto mordo gentile e raro per via dell’esiguità della materia prima, vinaccia fresca da uve lasciate ad appassire, in uvaggio per la produzione di Vinsanto, e affinato in botti di legno dove ha riposato lo stesso vino.

Chiudono la rassegna i rhum agricole della Martinica, con le 5 medaglie conquistate dai Trois Rivières, delle quali due d’oro andate a Trois Rivières Cuvée du Mulin (alc 40% in vol), frutto di un assemblaggio di rhum invecchiati più di 3 anni, e a Trois Rivières VSOP (alc 40% in vol), invecchiato 5 anni in botti di rovere francese, e le cinque assegnate a La Mauny 5, per i suoi rum Signature e il Blanc.

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Minicao, il cacao espresso firmato Foodness

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Minicao Foodness

Si serve in tazza piccola, si presenta con una soffice crema e contiene tutti i benefici e i piaceri del cacao puro. Arriva per rivoluzionare la tradizionale pausa caffè, Minicao, la nuova bevanda firmata Foodness. Un cacao espresso con il quale il brand dei “free from” di Olibar prosegue nel percorso di innovazione all’insegna del benessere coniugato al gusto.

Realizzato con pochi ingredienti e un’alta percentuale di cacao, Minicao è infatti del tutto privo di aromi aggiunti, addensanti, senza glutine e con solo 80 calorie. A queste caratteristiche aggiunge le proprietà del cacao, fonte di fibre e sali minerali, di antiossidanti che aiutano a contrastare i radicali liberi, di serotonina, fondamentale per regolare l’umore, e di teobromina che aiuta a mantenere la concentrazione. Quest’ultima è infatti una sostanza della stessa famiglia della caffeina, rispetto alla quale però ha un effetto eccitante 10 volte inferiore. Ciò rende il nuovo prodotto un’alternativa perfetta al caffè, adatta a giovani e meno giovani, ma soprattutto a chi non può bere caffè per motivi di salute.

L’attenzione all’aspetto salutistico non ha portato a trascurare il gusto, caratterizzato dal sapore deciso di cacao, insieme avvolgente e delicato. Sapore che si apprezza al meglio se servito liscio, oppure arricchendolo con panna, per conquistare i più golosi, o con arancia e cannella, che vanno a esaltare le note esotiche della materia prima.

Minicao è fornito in confezione da 50 capsule professional (ognuna da 14 grammi), 100% riciclabili, per la Genius Compact Machine, l’erogatore professionale di Foodness pensato per le bevande in capsule. Compatto e dotato di un serbatoio da 2 l, questo si può utilizzare con tutti i caffè speciali e le bevande con estratti funzionali a marchio Foodness, assicurando la totale assenza di contaminazione di prodotto tra un’erogazione e l’altra.

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Ritorno alle origini per Select, lo storico bitter veneziano

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Select

Non un sussulto di nostalgia, ma un’operazione finalizzata a recuperare e valorizzare l’heritage di un prodotto icona dell’aperitivo. C’è tutto questo dietro il ritorno alle origini di Select, il bitter veneziano che Gruppo Montenegro, proprietario del brand, ora rilancia con una formula che riprende la ricetta originale e con una veste ispirata a quella storica degli anni Venti, quando il prodotto venne alla luce, grazie a una geniale intuizione dei fratelli Pilla, proprietari della omonima distilleria situata nel sestriere di Castello, cuore storico della città.

Il “nuovo” Select sarà presentato in anteprima nel corso della masterclass, a cura di Giuseppe Gallo e Matteo Bonoli, in programma martedì 25 settembre (ore 13) al Palacongressi di Rimini, in occasione di BarItalia Hub, l’evento dedicato a bartender e professionisti del mondo dei locali organizzato da Bargiornale.

Un bitter (alc 17% in vol) di grande complessità aromatica, cui si aggiunge un perfetto equilibrio di gusto dolce-amaro, frutto di una lunga lavorazione artigianale, che dura ben 9 mesi, secondo una ricetta segreta che prevede l’utilizzo di 30 erbe aromatiche. Tra queste, le radici di rabarbaro, lavorate singolarmente, che conferiscono l’intesa nota amara, e le bacche di ginepro che, macerate e distillate in purezza utilizzando un alambicco in rame di tipo discontinuo, con le loro note fresche e resinose donano grande struttura e persistenza al prodotto, facendone un ingrediente perfetto per la miscelazione, a partire dall’autentico Spritz veneziano.

Ritorno all’origini che ha coinvolto anche la bottiglia, il cui restyling è stato curato da RobilantAssociati, società di branding e strategic design, con il recupero dell’immagine storica, ma una veste più elegante e ricercata, ricca di elementi che richiamano la storia del brand, come l’origine veneziana, l’anno di nascita (1920), i suoi creatori. In questo percorso di recupero si inserisce anche l’iconico bicchiere dal lungo stelo, presente nella bottiglia storica e diventato simbolo del prodotto, ideale per il servizio dello Spritz.

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Meravigliose insalate, il ricettario che non pone limiti alla creatività

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Meravigliose insalate

Gustose, nutrienti, leggere, colorate e buone per tutte le stagioni, le insalate sono un must dell’appuntamento pranzo al bar. Ma anche un mondo sconfinato, per via della ricchezza degli ingredienti che si possono utilizzare nella loro composizione, secondo gusti ed esigenze alimentari dei più diversi tipi. A offrire una panoramica molto completa su questo ricco mondo è Meravigliose insalate, libro appena uscito per casa editrice Tecniche Nuove a firma di Jeanne Perego, una vera autorità in materia. Perego, corrispondente per numerosi quotidiani e canali radio, da tempo frequenta l’argomento, sul quale nel 2011 ha creato il seguitissimo blog InsalataMente, tra i pochi al mondo interamente dedicato alle insalale in tutte le loro sfaccettature.

Così come interamente dedicate alle insalate sono le 128 pagine di questo nuovo lavoro, dove l’autrice passa in rassegna tutte le più diverse facce che questo piatto può assumere, grazie all’ampia libertà di scelta nell’uso degli ingredienti. Cominciando dalla preparazione delle materie prime, per arrivare a un’amplissima proposta di 100 originali ricette, facili da realizzare, suddivise per ingredienti, che possono essere anche i più insoliti. Così troviamo ricette interamente vegetariane, oppure a base di carne o di pesce, con uova, con patate, a base pasta, riso o cereali, ma anche con frutta, con un intera sezione dedicata alle grandi insalate internazionali. Ad ampliare ulteriormente gli orizzonti, poi, contribuiscono anche alcune proposte da servirsi calde o tiepide, interessanti soprattutto per i mesi freddi.

Non manca, infine, un capitolo riservato ai condimenti, per regalare più ricche sfumature di sapore alle preparazioni, non limitandosi alla classica vinaigrette, a base di olio e aceto.

Contenuti che rendono il libro un’utile lettura anche per l‘operatore bar, grazie ai tanti preziosi suggerimenti che aiutano a mettere a punto un’offerta più attraente e variegata, non solo per il momento pranzo, ma che possono essere messi a frutto anche per la creazione di insoliti stuzzichini per l’aperitivo, o per accompagnare in modo più accattivante altre preparazioni.

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Venti candeline per Russian Standard Vodka. E due prestigiose medaglie

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Russian Standard Vodka

Quello in corso è un anno speciale per Russian Standard Vodka: festeggia i suoi primi venti anni di vita. Ma a rendere l’anniversario ancora più speciale ci sono anche i prestigiosi riconoscimenti ottenuti, proprio in questi mesi, all’International Spirits Challenge 2018, tra le più importanti competizioni mondiale dedicate al settore degli spirit, alla quale hanno preso parte oltre 1500 referenze da tutto il mondo, valutate da una super giuria di esperti con degustazione alla cieca. Competizione dove Russian Standard Original ha ricevuto la medaglia d’oro per l’alta qualità e il particolare gusto nella categoria Vodka Wheat Standard, e Russian Standard Platinum ha vinto la medaglia d’argento nella categoria Vodka Wheat Premium: due candeline speciali per la torta di compleanno.

Era il 1998 quando le prime bottiglie della vodka russa premium facevano il loro esordio sul mercato, cominciando a scalare le bottigliere dei bar per arrivare ai numeri attuali, che vedono il brand presente in più di ottanta paesi tra Europa, Nord America e Asia, con oltre 300 milioni di litri di vodka venduti. Vent’anni nei quali la famiglia Russian Standard, distribuita in Italia da F.lli Gancia, è cresciuta fino a contare quattro diverse referenze. Alla Russian Standard Original, distillata 4 volte e filtrata 2 volte, con la quale la storia del marchio ha avuto inizio, si sono aggiunte le versioni superpremium Russian Standard Platinum e Russian Standard Gold, la prima realizzata con un sistema di filtrazione in argento brevettato, che contribuisce alla texute setosa e alla finitura ultrapulita del distillato, la seconda ispirata a un’antica ricetta della vodka siberiana, e la luxury Imperia, dal gusto estremamente pulito e puro, con un leggero aroma erbaceo e un corpo elegante e pieno.

Comune a tutte la famiglia la qualità dei prodotti, frutto dell’utilizzo di selezionatissime materie prime, tra le quali e il grano invernale proveniente dalla regione russa di Chernozem e l’acqua purissima di origine glaciale del Lago Ladoga, e di impianti di distillazione e filtrazione di ultima generazione installati nello stabilimento di San Pietroburgo del gruppo.

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Da Twinings due nuovi tè e infusi dai gusti speziati

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Sono all’insegna dei gusti speziati le novità che arricchiscono la gamma di tè e infusi di Twinings, tra le principali realtà del settore a livello mondiale. Due miscele, Infuso curcuma e arancia e Tè nero aromatizzato zenzero e agrumi, che hanno come protagoniste altrettante spezie, appunto la curcuma e lo zenzero, ricche di proprietà benefiche e sempre più apprezzate dai consumatori.

Disponibile in confezioni da 20 filtri, Infuso curcuma e arancia nasce dall’unione delle note speziate della curcuma, radice apprezzata sin dall’antichità in Oriente per le sue proprietà, è un importante antiossidante, stimola il fegato, aiuta a tenere sotto controllo i livelli di glicemia, migliorando il metabolismo di carboidrati e zuccheri, e a stimolare il sistema linfatico e quello circolatorio, con il profumo dolce e brioso delle arance. Il risultato è una bevanda 100% naturale, dal colore vivace e dal sapore aromatico e raffinato.

Tè nero aromatizzato zenzero e agrumi è invece una miscela dove il gusto rotondo del tè nero si fonde con le note piccanti dello zenzero e il profumo fresco di limone e bergamotto. Fornito in confezione da 20 e da 25 filtri, si caratterizza per il sapore avvolgente e brioso che lo rende perfetto sia per la colazione sia per il break di metà mattina o pomeriggio.

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Dieci giovani talenti della miscelazione per la finale di Mixfactor

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Mixfactor

Tutto pronto per l’ultimo atto della quarta edizione di Mixfactor, il cocktail contest dedicato ai nuovi talenti della miscelazione targato Five Senses, il brand di punta di casa Mavi Drink, in collaborazione con il partner Beveland Distillers, proprietaria del brand Relicario Rum.

La finale del concorso, in programma a Napoli presso la Drogheria Fiorelli, martedì 25 settembre, vedrà sfidarsi le 10 nuove promesse della mixology che hanno superato la doppia fase di selezione, ovvero la votazione on line e il vaglio della giuria di esperti. Ecco i loro nomi: Artem Cherepynskyy, vincitore della passata edizione, Catello Martone, Cristiano D’Alessio, Danilo Morè, Luigi D’Apice, Manù Menegazzo, Mariano Minieri, Santo De Rosa, Umberto Manzilli e Umberto Oliva.

Nell’ultima prova di Mixfactor gli aspiranti bartender si daranno battaglia nella preparazione di un drink creato al momento su un tema svelato al momento. Drink che dovranno preparare in 7 minuti di tempo in due esemplai identici, utilizzando come base le versioni Superior o Supremo di Ron Relicario e abbinandovi i prodotti della linea Five Senses Premium, Five Senses Mixology e Medulla, la gamma di liquori della tradizione italiana.

A valutare il loro operato una giuria composta da Gerard Ruiz, brand ambassador di Ron Relicario, che prima della gara terrà anche una masterclass ai concorrenti dove svelerà tutti i segreti del ron dominicano, Gianluca Avallone, direttore commerciale di Mavi Drink, e Dario Patierno, bar manager di Drogheria Fiorelli. A finire sul podio saranno gli autori dei tre cocktail che si saranno distinti per originalità, gusto, attinenza al tema proposto e accuratezza nella presentazione.

In palio per il vincitore un viaggio a Barcellona per vivere una Relicario Experience con Gerard Ruiz, e la possibilità di collaborare con l’azienda per la realizzazione di video tutorial. Al secondo e terzo classificato andrà una box regalo Ron Relicario, mentre agli altri finalisti una ricca gift box di prodotti Five Senses.

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Due nuovi mix di vegetali per i Pronti al Vapore Valfrutta

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Pronti al Vapore

Si amplia la gamma I Pronti al Vapore a marchio Valfrutta, storico brand di Conserve Italia. La linea di ricette pronte all’uso a base di ingredienti vegetali cotti a vapore, lanciata un anno fa, si arricchisce ora dei nuovi mix 5 Cereali, Zucca, Carota e Scorza d’Arancia e Bulgur, lenticchie verdi, ceci e curcuma, che portano così in totale a 6 le referenze disponibili, tutte fornite in busta da 220 g.

Improntata al benessere e alla salubrità, la gamma è composta da ricette 100% vegetali e naturali, del tutto prive di conservanti, dove gli ingredienti vengono semplicemente cotti a vapore, metodo che aiuta a preservare le vitamine i sali minerali e il gusto naturale delle materie prime. Semplici e leggere, le ricette sono pensate per una clientela che vuole seguire, anche fuori casa, un regime alimentare sano ed equilibrato, senza trascurare il gusto, grazie a un efficace connubio tra la cucina etnica rivisitata e la tradizione mediterranea.

Prodotti, con una shelf life di 15 mesi, che inoltre si caratterizzano per l’alto livello di servizio: estremamente versatili, possono essere servizi freddi, oppure riscaldati (per un minuto in padella con un filo di extravergine oppure sempre per un minuto nel microonde direttamente nella loro confezione) o utilizzati per la creazione di altre preparazioni.

Le new entry si inseriscono perfettamente in tale percorso. I Pronti al Vapore 5 Cereali alla ricchezza di sapori e consistenze dei cereali (grano, farro, quinoa bianca, quinoa rossa, riso rosso) aggiunge morbidi cubetti di zucca e carota e un semplice condimento di olio extravergine di oliva, pomodori secchi e scorza d’arancia candita. Il tutto per un piatto deciso e completo, fonte di fibra e ricco di nutrienti. In Riso rosso, Bulgur, lenticchie verdi, ceci e curcuma, invece, la fragrante sofficità del bulgur si arricchisce della croccantezza del riso rosso. Completano la ricetta legumi dalle importanti proprietà nutrizionali, come ceci e lenticchie verdi, un filo di olio extravergine di oliva e un tocco di pregiata curcuma.

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Grandi eventi e tante sfide a Baritalia Hub. Scopri tutti i vincitori

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Baritalia Hub 2018

Si sono spenti i riflettori sull’edizione 2018 di Baritalia Hub, la due giorni di Bargiornale dedicata alla bar industry, svoltasi a Palacongressi di Rimini il 24 e il 25 settembre. Ricchissimo il programma di attività della manifestazione, con tanti grandi ospiti, tra il meglio del panorama nazionale e internazionale, seminari e masterclass dove sono stati approfonditi i più diversi temi del mondo dei locali, dall’alta miscelazione all’universo caffè al mondo food. Così come tante sono state le novità in termini di prodotti, attrezzature e servizi per arricchire l’offerta e migliorare l’attività presentati dalle aziende del settore nei salottini espositivi. Tra i grandi eventi della kermesse, la tappa finale del laboratorio di miscelazione itinerante di Baritalia Lab, e le finalissime di ben quattro contest, Cofee Relay, Lady Amarena Italia e Lady Amarena Internazionale, Scatena L’aperitivo con Rustica San Carlo, più una tappa di selezione del Campionato italiano di Latte art.

Cominciamo dal laboratorio di miscelazione che ha visto quest’anno i bartender, suddivisi in 15 team (Zafferano, Molinari, Lucano, Cantine Pellegrino, Diplomatico, Campari Academy, Martini, Kimbo, Distilleria Nardini, Bevande Futuriste, Disaronno, Fratelli Gancia, Mixing Heart Distilleria Bonaventura Maschio, Fabbri 1905), cimentarsi nella creazione di drink originali ispirati a nove pionieri che hanno fatto la storia del bere miscelato, rappresentativi di altrettante epoche storiche. Nello show finale, le ricette che avevano ottenuto maggior apprezzamento nelle tre precedenti tappe (Napoli, Verona e Rimini) sono state presentate dai loro autori a una giuria internazionale composta da: Domenico Maura, Danilo Bellucci, Lee Watson, Amber Bruce e Màrcio Silva.

I bartender che hanno ricevuto più consensi da parte della giuria internazionale sono stati: Matteo Neri del team Zafferano per Donn Beach, Eleonora Sasso del team Martini per Frank Meier, Simone Nervo del team Diplomatico per Constantino Ribalaigua, Massimo Sandri del team Campari Academy per Harry Johnson, Giovanni Miola del team Kimbo per Jerry Thomas, Luca Moroni del team Molinari per David Embury, Gerardo Marcogiuseppe del team Zafferano per William Schmidt, Marcello Pisco del team Molinari per Harry MacElhone, Lucio Trezza del team Campari Academy per Harry Craddock. Mentre a livello di squadra, le ricette più apprezzate sono quelle dei team Molinari, Zafferano e Campari Academy.

Baristi in gara poi per il contest Coffee Relay, l’esclusiva gara a staffetta di Bargiornale dove nove squadre composte da quattro professionisti della tazzina (uno per ogni categoria di gara: espresso, mixology con il caffè, latte art e brewing), si sono sfidate nella preparazione della bevanda in tutte le sue diverse forme. Giudici del concorso, presentato dal pluricampione Francesco Sanapo, Andrea Antonelli, Davide Cobelli, Carmine Iannone e Matteo Don Giovanni. Ad aggiudicarsi la vittoria, il team Colombia, composto da Miriam Lorenzato (espresso), Marita Tognetti (latte art), Eva Palma (brewing con il caffè) e Laerte Nigro (mixology con il caffè).

Altro main event, le finali di Lady Amarena, il cocktail contest di Fabbri 1905 riservato alle barlady, quest’anno suddiviso in due sessioni, italiana e internazionale. A trionfare nella prima è stata Francesca Lolli del Fourghetti di Bologna, che ha poi ottenuto il terzo posto nella finale internazionale, dove regina della miscelazione è stata incoronata Adriani Vladimirou dell’Hotel Four Seasons di Linassol (Cipro).

I grandi eventi sono proseguiti con la finalissima di Scatena l’Aperitivo con Rustica la Sfida, concorso promosso da San Carlo che ha sfidato barman e chef a creare una ricetta di aperitivo in stile italiano, composta da un originale stuzzichino a base la Rustica abbinato a un cocktail. Gara, presentata dal bartender campione del mondo Bruno Vanzan e dallo chef Roberto Valbuzzi, dove ha trionfare è stata la ricetta Americanruba firmata dal duo composto da Riccardo Di Dio Masa e Martina Parlato dell’Hotel Palazzo Montemartini di Roma.

Ma Baritalia Hub ha ospitato anche la prima tappa di selezione del Campionato italiano Latte art 2019, che ha decretato i primi 4 artisti del cappuccino che prenderanno parte alla finale del concorso organizzato da Sca Italy (Specialty coffee association). A conquistarsi il posto per la finalissima, in programma in prossimo gennaio al Sigep di Rimini, sono stati: Matteo Beluffi, Fabio Scacciaferro, Fabio Colicchia e Carmen Clemente.

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Palermo capitale mondiale del gelato: al via lo Sherbeth Festival

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Sherbeth festival

Palermo, Capitale italiana della cultura 2018, si appresta a diventare anche capitale mondiale del gelato. Dal 27 al 30 settembre torna infatti l’appuntamento con Sherbeth, tra i maggiori eventi internazionali dedicati al gelato artigianale. Organizzato da Admeridiem, con la direzione tecnica dei maestri gelatieri siciliani Antonio Cappadonia e Giovanna Musumeci, la manifestazione, alla sua decima edizione, trasformerà il centro di Palermo, tra via Maqueda, corso Vittorio e piazza Verdi, in un grande villaggio del gusto dedicato al gelato artigianale di qualità, con un ricco programma di eventi che si concluderà (domenica 30 settembre, alle 22) con il prestigioso concorso dedicato al padre storico e ambasciatore del sorbetto in Europa, il siciliano Francesco Procopio Cutò, fondatore dello storico Cafè Procope di Parigi.

Concorso che vedrà cinquanta maestri gelatieri selezionati in tutto il mondo proporre a una giuria di esperti le loro creazioni. Tra loro i giapponesi Taizo Shibano e Satoshi Takada, vincitori ex aequo dell’ultima edizione, pronti a stupire di nuovo con sorprendenti gusti, come nocciola abbinata alle fave di tonca, o il gelato al fiore di ciliegio e cioccolata bianca. Non saranno da meno i concorrenti italiani, con i maestri siciliani che punteranno sui gusti classici della frutta, eccellenza che ha reso famoso il gelato siciliano nel mondo, proponendo granite e gelati dai sapori stagionali, fichi, carruba, pistacchio di Bronte, cioccolato di Modica, la nocciola, con qualche novità nel salato, incluso l’abbinamento di pomodoro e basilico. Tante le novità anche dal resto della Penisola, ad esempio, con il gelato al melograno e profumi di lime e zenzero dalla Puglia, i profumi dell’elicriso dalla Sardegna, lamponi e caprino dal Lazio, pere e grappa o mosto d’uva dall’Emilia, la castagna e il cioccolato dal Trentino, un caffè bianco e mandorla dalla Toscana e un cioccolato, lime e sale dalla Lombardia. Altra sorprese arriveranno dall’estero, spesso a opera di maestri gelatieri di origini italiane che hanno operato fusioni con i gusti locali, come il dulce de leche dalla Bolivia, un gelato all’infuso di ibiscus con miele e succo d’arancia dalle isole Cayman.

Un grandioso laboratorio, diretto da Arnaldo Conforto e Ruben Pili, permetterà di degustare tutte le novità anche al pubblico che potrà anche esprimere il suo gradimento, attraverso il sito della manifestazione, per decretare il vincitore del concorso popolare.

Sherbeth FestivalMa Sherbeth prevede anche un folto programma di laboratori, cooking show e incontri dedicati alla cultura del gelato artigianale, dove si potranno approfondire i più diversi temi legati a questa specialità. Tra gli appuntamenti in programma il cooking show Se la Frutta diventa un’opera d’arte, (27 settembre, ore 19) con Beppo Tonon, il laboratorio Famolo strano, sperimentazioni e abbinamenti inconsueti a prova di originalità (27 settembre, ore 21), curato da Vetulio Bondi, Maestro gelatiere de I gelati di Bondi, azienda main sponsor dell’evento, il cooking show La scultura di ghiaccio con Francesco Falasconi (27 settembre, ore 21.30), Così diventa gelato e Così diventa granita e sorbetto di Angelo Grasso (il 28 settembre, rispettivamente, alle ore 17 e alle 21), il laboratorio Le granite gastronomiche: idee e abbinamenti non convenzionali (28 settembre ore 19) con Roberto Lobrano e Antonio Mezzalira, il cooking show Il gelato alcolico (28 settembre ore 20) con Ida Di Biaggio del Cocktail bar gelateria Novecento di Pescara che guiderà i maestri gelatieri nella creazione di inediti gelati a base di alcol, tra i quali il Celine Moscow Mule. E ancora, il cooking show La pizza gelata (28 settembre ore 22.30) con il maestro Antonio Mezzalira e lo chef stellato Tony Lo Coco, Il semifreddo gastronomico con Luca Bernardini (29 settembre ore 16), I grani antichi siciliani (29 settembre ore 21.30) con la chef Bonetta Dell’Oglio, Unicità e creatività del mestiere del gelatiere (30 settembre ore 16.30) con Angelo Grasso. Tra le altre novità, la presentazione di un nuovo gelato un nuovo gelato al gusto del frutto del baobab, sperimentazione di Sherbeth in collaborazione con l’Università di Pisa, che ha dato il suo patricinio dell’evento, e di un nuovo gusto inventato dal maestro palermitano Antonio Cappadonia, che porterà il nome di Procopio Cutò, la cui ricetta sarà rivelata nella serata di premiazione del trofeo.

Come partecipare

Sherbeth si svolge a Palermo da giovedì 27 settembre (dalle 18) a domenica 30 nello Sherbeth Village, che inizia dal Teatro Massimo, lungo la storica Via Maqueda, dai Quattro Canti di Città prosegue lungo il Cassaro Alto fino alla Cattedrale. Il villaggio è composto da 50 stand dove si possono degustare i gelati artigianali e le aree per i seminari e i talk. Il programma completo è disponibile sul sito www.sherbethfestival.it dove è possibile anche acquistare le card con i crediti per accedere alla manifestazione e degustare i gelati

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Torna a Roma ShowRum, la rassegna sul rum e cachaca

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ShowRum

Torna a Roma l’appuntamento con ShowRum, la rassegna interamente dedicata al rum e alla cachaca. La nuova edizione della manifestazione diretta da Leonardo Pinto, tra i massimi esperti europei di rum, e promossa da Isla de Rum in collaborazione con Sdi Group, si terrà domenica 30 settembre e lunedì 1 ottobre 2018, presso il Centro Congressi dell’A.Roma – Lifestyle Hotel & Conference Center.

Tra i principali eventi mondiali dedicati ai due spirit, anche per quest’anno la manifestazione si presenta con un ricco programma di attività e con un’intera giornata, la seconda, esclusivamente dedicata a un pubblico di professionisti.

Oltre 80 gli stand presenti nell’area espositiva, suddivisa in quattro macro-aree, rum tradizionali, agricole, cachaça e imbottigliatori indipendenti, dove si potranno conoscere e degustare, guidati da master distiller, brand ambassador ed esperti, più di 400 etichette provenienti da 50 paesi del mondo. Spazio poi alla degustazione dei cocktail preparati con i due spirit, nel bar della rassegna curato dal bar manager Paolo Sanna in collaborazione con il Singita Miracle Beach di Fregene (Roma), e all’approfondimento dei brand e dei prodotti con i seminari, a partecipazione gratuita, organizzati da diverse etichette.

La giornata di lunedì 1 ottobre, sarà interamente dedicata a operatori e professionisti, bartender, importatori, distributori, e focalizzata sulla formazione professionale. A caratterizzare il Trade Day saranno infatti i seminari dedicati al Mixing rum e all’Understanding rum tenuti da grandi esperti del settore (per partecipare occorre acquistare un apposito pass).

Protagonisti degli incontri sulla miscelazione del rum saranno Gianni Zottola, con il suo seminario Hot Tiki! Punch caldi, coffee grog, toddies (suddiviso in tre parti, ore 12, 13.30 e 15) e Ian Burrell, con Rum 101. La sezione Understanding rum prevede invece i seminari Guadalupa e la sua denominazione d’origine di Marco Graziano (ore 12.30), Il rum che non ti aspetti di Leonardo Pinto presenta (ore 14.15), Rum Runners in the Prohibition Era di Bailey Pryor (15.45) e Rum e collezionismo di Francesco Mattonetti (ore 17.15).

Nel corso della manifestazione sarà dato anche spazio ai libri con la presentazione, dopo il debutto in anteprima a Baritalia Hub, di Il Mondo del Rum, manuale, edito da Tecniche Nuove, firmato da Leonardo Pinto, con rivisitazioni di cocktail storici a opera di Paolo Sanna e Gianni Zottola.

Tra le altre iniziative dell’evento, la Stc – ShowRum Tasting Competition, blind tasting competition italiana dedicata a rum e cachaca, nella quale i due distillati vengono divisi per anni di invecchiamento, alambicchi di provenienza e tipologia di materia prima e dove una giuria di esperti premierà solo il best in class per ogni categoria.

Ad accompagnare il festival, la ShowRum Cocktail Week, che fino all’1 ottobre coinvolgerà dodici dei migliori locali di Roma (Baccano, Banana Republic, Chorus Cafè, Club Derriere, Freni e Frizioni, Marco Martini Cocktail Bar, Meccanismo, Pantaleo, Pimm’s Good, Romeo Chef & Baker, Tyler, La Zanzara), che proporranno drink a base rum. Al termine dell’evento una giuria proclamerà il Drink Ufficiale della ShowRUM Cocktail Week 2018 tra i signature proposti.

Come partecipare

ShowRum si svolge a Roma, presso il Centro Congressi dell’A.Roma – Lifestyle Hotel & Conference Center, in Via Giorgio Zoega, 59. Domenica 30 settembre dalle 14 alle 21, con ingresso a 15 euro (10 euro in prevendita) e partecipazione gratuita ai seminari delle aziende. Lunedì 1 ottobre, Trade Day dalle 11 alle 19, con ingresso gratuito. Il pass per i seminari è acquistabile in prevendita a 35 euro e permette di partecipare a tutti gli incontri della sezione Mixing rum o all’Understanding rum. Per maggiori informazioni e il programma completo del festival sono disponibili sul sito del festival.

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Acqua Minerali d’Italia porta al bar Mg.K-Vis pronto da bere

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Acque minerali d'Italia Mg.K-vis

Pronto da bere e in un formato studiato per l’horeca. È la novità di Acque Minerali d’Italia, che porta nei bar l’integratore Mg.K-Vis, già pronto per il consumo, in comoda bottiglia in Pet da 33 ml.

Prodotto su licenza Pool-Pharma, presso lo stabilimento di Primaluna (Lecco) di Acque Minerali d’Italia, dove è installato un impianto all’avanguardia per l’imbottigliamento con tecnologia in asettico da 18.000 bott/h, l’integratore è disponibile in due versioni: gusto arancia e gusto limone. Comune a entrambi è la formula originale, a base di magnesio, potassio e L-carnitina, ora in acqua minerale Norda, che ne fa una bevanda a basso contenuto calorico e dall’alto potere energetico, che rafforza la capacità muscolare, ritarda la comparsa della fatica, accelerando il recupero fisico e mentale. Un prodotto pensato per aiutare chi sostiene un’intensa attività fisica, lavorativa, intellettuale e sportiva, ma buono anche per anziani e adolescenti, che ora potranno fare il pieno di energia anche al bar, grazie al nuovo pratico formato pronto per il consumo.

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A Umberto Oliva la quarta edizione di Mixfactor

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Mixfactor_Francesco Oliva

È Umberto Oliva (nella foto in apertura), classe 1990, bartender del Vicolo33 Spirits and Kitchen di Messina, il vincitore della quarta edizione di Mixfactor, il cocktail contest dedicato ai nuovi talenti della miscelazione organizzato da Five Senses, il brand di punta di Mavi Drink, in collaborazione con Ron Relicario.

L’atto finale della competizione è andato in scena a Napoli, presso la Drogheria Fiorelli, dove dieci promesse della mixology si sono affrontate nell’ultima prova che li separava dalla vittoria. Non prima però di aver preso parte alla masterclass Taste The Legend, a cura di Gerard Ruiz Palou e Jordi Xifra Keysper, rispettivamente, brand ambassador Ron Relicario e marketing manager Beveland Group, proprietaria del brand, durante la quale hanno potuto approfondire le diverse potenzialità in miscelazione del Relicario Superior e del Relicario Supremo.

Finalisti MixfactorNozioni preziose, perché la sfida della finalissima prevedeva proprio la creazione di un cocktail, in 7 minuti di tempo, utilizzando come base uno dei due rum dominicani, ispirandosi al tema della competizione, rivelato loro al momento: il viaggio del capitano Bennaser, a metà del XIX secolo, dalla Spagna a San Pedro Macoris, luogo di produzione di Ron Relicario, dal quale poi tornò in patria con le bottiglie del prezioso rum.

Prova nella quale Oliva ha trionfato con la sua ricetta Five_Zen, base Relicario Superior, conquistando la giuria, formata da Gerard Ruiz, Gianluca Avallone, direttore commerciale di Mavi Drink, e Dario Patierno, bar manager di Drogheria Fiorelli, sia per la tecnica sia per la qualità del drink sia per il racconto con il quale ha argomentato la sua creazione. E aggiudicandosi così, insieme alla vittoria, un viaggio studio a Barcellona, per vivere una Relicario experience, una gift box Ron Relicario Supremo e la possibilità di collaborare con l’azienda nella creazione di video tutorial.

Dietro di lui si è piazzato Umberto Manzilli, classe 1992 del Kè Bar di Napoli, con il cocktail Playa Rosada, mentre il terzo posto è andato a Catello Martone, classe 1988, bartender dell’Oasi Caffè di Castellammare di Stabia, con il suo Ron Cooler. Entrambi si sono aggiudicati una gift box Ron Relicario Supremo. Premiati anche gli altri 7 finalisti con una ricca gift box di prodotti FiveSenses.

Le ricette di Mixfactor

Five_Zen di Umberto Oliva

Five_Zen di Umberto Oliva

Ingredienti:

5 cl. Ron Relicario Superior, 2,5 cl sciroppo di cannella, 1,5 cl succo di arancia, 1,5 cl succo di limone, crusta di limone, angostura e zucchero, 1,5 cl Velluto di zenzero, 1,5 cl Acquafaba

Tecnica:

throwing

Decorazione:

crusta di zucchero

Playa Rosada di Umberto Manzilli

Playa Rosada di Umberto Manzilli

Ingredienti:

4,5 cl. Ron Relicario Suoperior, 1 cl Baticò Five Senses, 1 cl Creme de Bananes Five Senses, 1 zolletta di zucchero, 2 dash di Bitter al cioccolato amaro, Velluto di Kentucky Jack Honey, 4 cl succo di pompelmo rosa

Tecnica:

shake and strain

Decorazione:

Spolverata di tonka sul velluto servito su tagliere con fava di cacao grattugiata su banana fresca

Ron Cooler di Catello Martone

Ron Cooler di Catello Martone

Ingredienti:

5 cl Ron Relicario Superior, 0,5 cl Liquore Falernum, pezzi di lime, arancia e passion fruit, 3 spoon di zucchero di canna, 10 cl ginger ale, gocce di Bitter Peychaud

Tecnica:

midler

Decorazione:

rondelle di banana brulè e platano fritto

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Arriva Syramusa, il limoncello d’autore di Stock

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Syramusa Stock

Sprigiona profumi di Sicilia Syramusa, il nuovo Limoncello super premium di Stock Italia. E non è un caso: il nuovo prodotto è frutto della collaborazione tra la storica azienda italiana, fondata a Trieste nel 1884 e ora parte di Stock Spirits Group, e il Consorzio di Tutela del Limone Igp di Siracusa.

Alla base di Syramusa vi è infatti una materia prima d’eccezione, il Limone di Siracusa Igp, un agrume pregiato della varietà “Femminello”. Coltivato naturalmente e raccolto esclusivamente a mano, questo agrume, grazie alla vicinanza del mare, lo Ionio, al clima temperato, all’abbondanza d’acqua, alla qualità dei terreni, al sole e alla sapienza dei coltivatori, si distingue per le sue elevate caratteristiche organolettiche, quali l’alta succosità dei frutti, la buccia fine e ricca di oli essenziali e il suo sapore intenso.

Caratteristiche che si ritrovano intatte nel nuovo spirit, che si presenta con un colore giallo brillante e un deciso profumo di limone, fresco con note acidule, e con un gusto dolce, morbido e intenso che lo rendono perfetto come fine pasto, soprattutto la cena, ma anche da proporre in altri momenti della giornata.

L’ispirazione siciliana si manifesta anche nel pack. La grafica chiara e accattivante della bottiglia (700 cl) è stata studiata per dare una maggiore riconoscibilità al prodotto e comunicarne le caratteristiche distintive, a partire proprio dalla materia prima e il suo legame con il territorio d’origine. A questo scopo il design del pack ha tratto ispirazione anche dai codici visivi dell’arte tradizionale siciliana, con colori e pattern ripresi dalle tipiche maioliche e rielaborate in chiave moderna. A conferire ulteriore eleganza, il design della bottiglia, con linee che diventano più arrotondate nella sua parte superiore, richiamando le anfore elleniche dell’Antica Grecia, e il contrasto tra il bianco del suo sfondo e il giallo sfumato della parte inferiore, a richiamare il colore dei limoni, e la banda blue scuro del collo, nella quale campeggia il logo del Limone Siracusa Igp.

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Spiaggia, mixology e flair: il Singita Bartender Festival

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Singita Bartender Festival

Tra Roma Nord e Roma Sud non esiste solo una differenza geografica, utile per far comprendere la provenienza all’interlocutore di turno, ma differenti filosofie di vita, tratti antropologici, umani. In altre parole, una questione di stile, immediatamente riconoscibile per chi frequenta la capitale. La borghesia, classista, dei primi. Il carattere verace, popolare, diretto, dei secondi. È il tema della nuova edizione del Singita Bartender Festival, manifestazione alla quarta edizione, organizzata dalla scuola Flair Project di Roma e dal suo principale referente, il napoletano, romano d’adozione, Francesco Spenuso, insieme a Head to Head Bartender Competion di Cristian Lorusso e Daniele Cicchinelli, nella splendida cornice del Singita Miracle Beach di Fregene.

La novità di quest’anno, la competizione a squadre, ha visto schierati decine di mixologist e flair bartender italiani, accorsi per difendere l’onore di Roma Nord e Roma Sud, ognuno nella propria disciplina. Come da tradizione, senza distinzione di punteggi e parametri. A giudicarli, una giuria composta da: Massimo Gaetano Macrì (Blueblazer), Giovanni Continanza (Bargiornale), Paolo Sanna (Banana Republic), Dario Di Carlantonio (Hawtorne Strainer.com), Federico Tomasselli (Jerry Thomas Project), Cristian Straccio (Mavi).

giuria Singita Bartender FestivalIl Singita Bartender Festival conferma sempre il suo spirito goliardico e vacanziero, nel quale i bartender si sono immersi, cimentandosi in partite di beach soccer, beach volley, ruba bottiglia, staffetta in acqua e corsa con i sacchi. Momenti speciali e divertimento, come ben testimoniato dal suo fondatore: «Questa edizione ci ha regalato emozioni sia nella gara di miscelazione sia in quella Flair. Il meteo è stato dalla nostra parte, abbiamo riso, giocato e miscelato assieme a colleghi, amici, bartender, e curiosi. Un ringraziamento va a tutti gli sponsor che hanno reso possibile questa festa», racconta Spenuso.

Una festa che ha messo in luce ricette interessanti, dai sapori spesso innovativi e inaspettati, unite a speech divertenti, spesso parodie dei vizi e virtù di entrambe le fazioni capitoline.

team Roma SudPeculiarità, come la passione per i gusti e le abitudini della Roma proletaria, meridionale. Quelle raccontate da Bar Sport, drink presentato da Manuel di Cecco e Sandro Mannoni del Freni e Frizioni di Roma per la squadra di Roma Sud. Cocktail dal concept parecchio interessante, declina l’anima popolare e semplice del Sud capitolino, trasformando in drink il suo aperitivo preferito: birra e arachidi. Una trasformazione ottenuta grazie a un’orzata homemade di arachidi, unita a brandy Gentlemate, Rum Botran, crema di banana, succo di lime, succo d’arancia, bitter al coriandolo e spuma di birra. Il tutto in una sintesi eccelsa, dotata di consistenza e flavour notevoli.

L’elitarismo di Roma Nord, declinato in un drink fresco e un’esibizione particolarmente riuscita, basata sui luoghi comuni della zona più ricca della capitale. È il mix di Autoironia, creazione di Giorgio Vicario del Beere e Mangiare di Roma. Boubon Jack Daniel’s, Amaro Montenegro, succo di lime, albume, sciroppo ai chiodi di garofano e cannella, una goccia di bitter alla liquirizia e foglie di menta. Il risultato è una riuscita unione di note agrumate, amare e aromatiche, particolarmente adatta alla location balneare. Una chiusura perfetta, per una giornata splendida, terminata solo dal tradizionale e suggestivo gong di commiato al sole, uno dei must della Fregene al tramonto. Un saluto allargato, verrebbe da dire, alla prossima edizione.

Le ricette

Bar sport di Manuel di Cecco e Sandro Mannoni (Roma Sud)

Ingredienti:

40 ml Gentlemat, 20 ml Botran Reserva Blanca, 20 crema di banana, 1 tbs orzata di arachidi, 20 ml succo di limone, 15 ml succo di arancia, bitter al coriandolo, spuma di birra

Preparazione: shake and strain

Autoironia di Giorgio Vicario (Roma Nord)

Ingredienti:

45 ml Jack Daniel’s, 30 ml Amaro Montenegro, 30 ml succo di lime, 30 ml albume, 30 ml sciroppo chiodi di garofano e cannella, 2 dash bitter alla liquirizia, 4 foglie di menta

Preparazione:

shake and strain

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The Protein Ball Co, il nuovo snack proteico distribuito da D&C

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snack The Protein Ball Co

Sane, nutrienti, ricche di proteine e gustose. Sono le The Protein Ball Co, un innovativo snack, nato in Gran Bretagna meno di tre anni fa, che ora arriva anche nei bar italiani, importato e distribuito in esclusiva da D&C.

Prodotte dall’azienda The Protein Ball Co, con sede a Worthing, nel West Sussex, fondata dai coniugi Matt e Heyley Hunt, le palline proteiche sono fatte esclusivamente con ingredienti naturali. Alla loro base c’è infatti la proteina del latte (o siero del latte), ne contengono fino al 22%, ottenute da mucche allevate al pascolo, e sono del tutte prive di soia, materie prime ogm e anche gluten free.

Equilibrate ed energetiche, rappresentano un sano snack per persone di ogni età, in particolare per bambini e giovani, e meno giovani, che praticano sport e sono fornite in sacchetti da 45 g. Tre le referenze disponibili: al gusto Burro di Arachidi, con datteri, arachidi, succo di frutta concentrato, amido di riso, un pizzico di sale Himalayano e tante proteine del latte; al gusto Cocco e Macadamia, con datteri, granella di macadamia, anacardi, succo di frutta concentrato e cocco essiccato e le proteine del latte; al gusto Limone e Pistacchio, la versione vegana, preparata solo con proteine vegane estratte da piselli e riso organico, datteri, anacardi, pistacchi, cocco essiccato, semi di papavero ed essenza di limone naturale.

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Apre a Roma il primo Amaro Bar d’Europa

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Amaro Bar

Via di Ripetta è una storica strada situata nel cuore di Roma, a due passi da Piazza del Popolo. Proprio in questa strada, all’interno di un palazzo settecentesco, sorge Amaro Bar, un tempio interamente dedicato alla cultura dell’amaro: il primo locale di questo genere in Italia e in Europa. Se negli Usa la passione per l’amaro impazza ormai da tempo, su questa sponda dell’Atlantico si tratta ancora di un fenomeno agli albori. Una grave lacuna, in particolare per il nostro paese che dell’amaro può essere considerato la patria. Lacuna che il nuovo locale, che aprirà i battenti il 3 ottobre, viene a sanare. Non a caso, ideatore e guida dell’Amaro Bar è Matteo “Zed” Zamberlan, tra i big mondiali della mixology, da anni impegnato nel recupero e nella valorizzazione dell’enorme patrimonio italiano di amari e a divulgarne la cultura nella miscelazione di qualità.

L’Amaro Bar sorge all’interno de Il Marchese, locale ispirato al film di Mario Monicelli Il Marchese del Grillo, dove uno strepitoso Alberto Sordi divideva la sua interpretazione tra la parte del nobile romano Onofrio del Grillo e quella dell’umile carbonaro Gasperino, perfetto sosia del marchese. Due anime differenti che si riscontrano anche nel nuovo locale, dove quella del Carbonaro ha ispirato la creazione di un’osteria romana votata alla tradizione e alla semplicità, anche nell’arredo, alla quale fa da contraltare l’Amaro Bar, che invece ripropone l’atmosfera ricercata dei salotti dove il marchese trascorreva il suo tempo libero.

Amaro Bar RomaIspirato al gusto francese, che tanto piaceva all’aristocrazia romana di inizio Ottocento, il bar, che si estende su una superficie di 130 metri quadri, sui circa 230 complessivi del locale, è un ambiente caratterizzato dall’estrema eleganza, con i suoi lampadari di cristallo, un grande bancone (circa 10 metri di lunghezza) con piano in marmo, e 50 posti a sedere tra divani e poltrone, sgabelli e sedie con sedute in velluto e una saletta privata con caminetto in marmo del Seicento.

Pezzo forte della proposta è ovviamente la ricchissima selezione di amari: circa 500 referenze quasi tutte italiane, dai brand più noti alle piccolissime produzioni dei più diversi angoli della penisola, riscoperti e valorizzati grazie al lungo e appassionato lavoro di ricerca condotto da Zamberlan, come Juith, un amaro trentino a base di erbe, l’emiliano Amaro del Ciclista, o Vega, un agrumato tipico siciliano, con una selezione di una ventina di bottiglie di amari esteri (tedeschi, austriaci, ungheresi). Ognuno con la sua differente composizione, si spazia dagli agrumi luminosi al floreale, dal tonico al mentolato, dal fruttato al medicinale, sono tutti presentati in un apposito “libro degli amari”, che ne riporta storia e caratteristiche, ed esposti nella grande bottigliera dietro il bancone che si sviluppa fino al soffitto. A questo si aggiunge una selezione di bottiglie vintage, dagli anni Quaranta agli anni Ottanta, proposti in una degustazione verticale (6 prodotti), partendo dai più morbidi a quelli più corposi.

Altrettanto ricca e interessante la proposta di miscelazione, naturalmente a base amaro, messa a punto da Matteo Zed con il suo staff, che conta 5 bartender, presentati in una carta suddivisa in tre sezioni.

La prima, Un marchese vestito da conte, comprende una serie di twist sul Negroni e su cocktail di Negroni style, come La Marchesina, con Luxardo Bitter Bianco, Martini Ambrato Riserva, Star of Bombay Gin, bitter al pompelmo rosa e olio extravergine di oliva, oppure Onofrio, con Etna Bitter, Amaro China Martini, Star of Bombay Gin, cacao, bitter al cioccolato, schiuma di Amacardo e polvere d’aperitivo.

La seconda, Facci vedere ste bellezze nascoste, è invece tutta incentrata su cocktail stagionali e signature. Tra questi troviamo, ad esempio, Fra’ Bastiano, fatto con Amaro Motenegro, Bourbon Whiskey, succo fresco di limone, miele, zenzero e Angostura, Aronne Fizz, con Rosso Nardini, gin, succo fresco di limone, tè nero al caramello e vaniglia, albume e soda, o Zio Prete, preparato con Amaro Sfumato, mezcal, sciroppo di salvia, succo fresco di limone e seltz.

Infine, i grandi classici a base amaro, protagonisti della sezione Quando si scherza bisogna essere seri. Sezione dove, a differenza delle due precedenti nelle quali i drink sono presentati attraverso la raffigurazione delle botaniche più rappresentative, i cocktail sono accompagnati da una breve presentazione storica. Tra le proposte, il Brooklyn, risalente al primo decennio del Novecento, fatto con Amaro Ciociaro, rye whiskey, Maraschino Luxardo e Lillet Blanc, il 1815, anno di nascita di Amaro Ramazotti, alla base di questo drink preparato con succo fresco di limone e lime e ginger ale, Fernet & Menta Colada, con Fernet Pallini, rum, crema di cocco, menta, succo fresco di arancia e ananas, o il Black Manhattan, con Amaro Lucano, rey whiskey, Angostura e Orange bitter.

Aperto tutti i giorni dalle 11 alle 2 i notte, nell’Amaro Bar dalle 18 scatta l’ora dell’aperitivo, dove le creazioni dei bartender vengono accompagnate da piccoli piatti, come la pappa al pomodoro con stracciatella di bufala, o tacos di Parmigiano con tartare di manzo. Proposta food che si estende anche alla cena, con una selezione di piatti preparati dal ristorante, che comprende antipasti, quali tartare di manzo con cipolla rossa, Parmigiano croccante e una crema di pecorino romano, primi, come i ravioli ripieni con coda alla vaccinara, e secondi, come il cuore di baccalà cotto sottovuoto a bassa temperatura su una crema di zucchina e mentuccia con ravanello croccante.

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