Quantcast
Channel: Giuseppe Stabile – bargiornale
Viewing all articles
Browse latest Browse all 2872

Decreto riaperture: cosa si può fare (poco) e cosa no

$
0
0
decreto riaperture

È ufficiale: dal 26 aprile torna la zona gialla, primo passaggio della road map tracciata dal governo per la ripartenza del Paese. Road map fissata dal Decreto riaperture, decreto legge 22 aprile del 2021, pubblicato in Gazzetta ufficiale (in fondo all’articolo il testo da scaricare), che traccia il programma di graduale riavvio delle attività economiche che finora sono state soggette alle misure più restrittive messe in campo per contenere la pandemia da Covid.

Il nuovo decreto entra in vigore dal 26 aprile al 31 luglio, data quest’ultima alla quale viene prolungato lo stato di emergenza.

Le novità del provvedimento interessano anche le attività del fuoricasa che si trovano nelle regioni classificate in fascia gialla. Dal 26 aprile bar, ristoranti, pizzerie, rosticcerie, pub, gelaterie e pasticcerie potranno rialzare le saracinesche fino alle ore 22, ma solo con servizio per l’intero arco della giornata ai tavoli all’aperto.

Scopri le nuove regole nelle principali città per favorire i dehors

Dal primo giugno riapriranno anche quelli con tavoli al chiuso, però fino alle ore 18.

Resta invariata, invece, la situazione per i locali nelle aree in fascia arancione e rossa, per i quali le uniche possibilità di lavorare si confermano l’asporto e il delivery.

Prime riaperture per il fuoricasa in zona gialla

Per quanto riguarda il mondo del fuoricasa le novità del Decreto riaperture riguardano i locali in fascia gialla. Nelle regioni che rientrano in tale classificazione, infatti, il provvedimento consente l’apertura di bar, pub, ristoranti, pizzerie, pasticcerie, gelaterie, ma solo con consumo al tavolo ed esclusivamente all’aperto, dalle ore 5 fino alle ore 22.

I tavoli devono essere distanziati tra loro di un metro ed è fissato a 4 il numero massimo delle persone che possono prendervi posto, eccetto che non siano tutti conviventi.

Resta consentita senza limiti di orario la ristorazione negli alberghi
e in altre strutture ricettive, limitatamente ai clienti, che vi sono alloggiati.

Dal primo giugno sarà possibile anche il consumo all’interno del locale, sempre esclusivamente al tavolo, ma fino alle ore 18, con distanziamento di un metro tra i tavoli e con il limite massimo di 4 persone che possono prendervi posto.

Solo asporto e delivery per i locali senza tavoli all’aperto

Fino al primo giugno, pertanto, i locali che non dispongono di spazi all’aperto potranno lavorare esclusivamente con i servizi di asporto (cibi e bevande, compresi alcolici e superalcolici) fino alle ore 22, ma non le attività con codice Ateco 56.3, ovvero i bar e gli esercizi simili senza cucina, per i quali il limite orario è fissato alle 18, fermo restando il divieto per i clienti di consumazione sul posto o nelle adiacenze del locale, e di consegna a domicilio, in quest’ultimo caso senza limiti di orario.

Locali in fascia arancione e rossa

Asporto e delivery, in queste stesse forme, restano gli unici servizi possibili dal Decreto riaperture anche per i locali che si trovano in fascia arancione e rossa.

Su tutto il territorio nazionale, inoltre, restano comunque aperti gli esercizi di somministrazione di alimenti e bevande siti nelle aree di servizio e rifornimento carburante situate lungo le autostrade, gli itinerari europei E45 e E55, negli ospedali, negli aeroporti, nei porti e negli interporti, con obbligo di assicurare in ogni caso il rispetto della distanza interpersonale di almeno un metro. Consentite inoltre le mense e il catering continuativo su base contrattuale.

Fipe: «Subito un protocollo per i locali al chiuso»

La road map tracciata dal Decreto riaperture non ha soddisfatto la Fipe (Federazione italiana pubblici esercizi). «Riaprire solo le attività che hanno i tavolini all’esterno significa prolungare il lockdown per oltre 116.000 pubblici esercizi. Il 46,6% dei bar e dei ristoranti della Penisola non è dotato di spazi all’aperto e questa percentuale si impenna se pensiamo ai centri storici delle città nei quali vigono regole molto stringenti», si legge in un comunicato della Federazione.

Da qui la richiesta rivolta ai sindaci di «mettere a disposizione spazi extra per le attività economiche che devono poter apparecchiare in strada ed evitare così di subire, oltre al danno del lockdown, la beffa di vedere i clienti seduti nei locali vicini».

Più libertà negli spostamenti

A livello generale, il decreto riaperture conferma il coprifuoco su tutto il territorio nazionale dalle ore 22 alle ore 5 del giorno successivo, ma concede qualche libertà in più per quanto riguarda gli spostamenti, che tornano a essere consentiti tra le regioni diverse in zona gialla e bianca.

È possibile spostarsi anche tra regioni in zona arancione o zona rossa, ma solo alle persone munite di “Certificazione Verde”. Novità del decreto è infatti il “Certificato verde Covid-19”, una sorta di pass comprovante l’avvenuta vaccinazione, la guarigione dall’infezione o l’effettuazione di un test molecolare o antigenico rapido con risultato negativo. Il documento può essere cartaceo o digitale e ha validità di sei mesi per i vaccinati e per i guariti dal Covid, e di 48 ore per chi ha fatto il tampone. La certificazione viene rilasciata dalla struttura sanitaria dove si è concluso il ciclo vaccinale, dall’ospedale o dal medico di base per i guariti e dalle strutture sanitarie e dalle farmacie per chi ha fatto il test molecolare o antigenico.

Nelle regioni gialle, è possibile fare visita a parenti e amici, una volta al giorno tra le 5 e le 22, fino a un massimo di quattro persone, più minorenni o altre persone disabili o non autosufficienti conviventi. Stessa possibilità, con uguali limiti orari e nel numero di persone, è consentita in zona arancione all’interno dello stesso comune. Non sono invece consentiti spostamenti verso altre abitazioni private abitate nella zona rossa.

Nelle regioni in fascia rossa sono anche vietati gli spostamenti tra comuni, mentre in quelle in fascia arancione restano consentiti verso i centri con popolazione non superiore a 5.000 abitanti e per una distanza non superiore a 30 chilometri, ma non verso i capoluoghi di provincia.

SCARICA IL TESTO DEL DECRETO RIAPERTURE (dl 22 aprile 2021)

L'articolo Decreto riaperture: cosa si può fare (poco) e cosa no è un contenuto originale di bargiornale.


Viewing all articles
Browse latest Browse all 2872

Trending Articles